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Intellettuali e Società nel tempo della Ricostruzione

“ Intellettuali e Società nel tempo della Ricostruzione “

Forse siamo tutti abbastanza stanchi di parlare, e sentire parlare, di contagi e di vaccinazioni. Quindi va dato merito al Presidente del RC Bari Sud di aver organizzato una serata per parlare del “dopo”, di quando e come, per usare le parole di Gennaro Ranieri, “ una volta finita la pandemia, dovremo mettere insieme i cocci di una società lacerata”. E non si è trattato di una semplice serata di club ma di un interclub che ha visto coinvolti Rotaract e Interact. I giovani, insomma, che sono i principali destinatari di qualsivoglia piano di ricostruzione. Ma anche le donne dell’associazione “Donne in Corriera”, perché le donne, insieme ai giovani, hanno pagato il prezzo più alto per questa catastrofe che stiamo ancora vivendo.

La cultura rappresenterà i germogli delle ripresa, sia essa rappresentativa del sapere tecnico o del sapere umanistico. Due lati di una stessa medaglia magistralmente rappresentati dai due relatori, il prof. Giuseppe Lupo, docente di Letteratura contemporanea all’Università del Sacro Cuore, e il prof. Eugenio Di Sciascio, già Magnifico Rettore del Politecnico di Bari e ora Vicesindaco del Comune di Bari.

Viviamo una condizione simile a quella del 1945, ha sottolineato il prof. Lupo, e questo ci impone, in un certo qual senso, di “reinventare la realtà” e di scoprire la capacità di sognare la storia ( senza il sogno di M.L. King non avremmo avuto Obama). Capire, insomma, quel che è accaduto per evitare di ricaderci. O cercare in qualche libro i segni premonitori di un futuro prossimo ( basti pensare a quel che scriveva G. Orwell nel 1948 nel suo famoso romanzo “1984”).

Le crisi, comunque, oltre che avere aspetti negativi, sono anche fattori di accellerazione, ha ricordato il prof. Di Sciascio. La necessità è la madre delle invenzioni, e quanto è accaduto nella veloce preparazione dei vaccini ne è una prova. Per costruire un futuro adeguato serve conoscenza, e quindi bisogna pensare alla formazione dei tanti giovani che hanno perso un numero eccessivo di giorni di scuola. C’è bisogno di immettere denaro, ma anche di iniettare fiducia. Investire, ma anche attrarre investimenti che vadano a creare lavoro.

Interessante e vivace il dibattito seguito alle relazioni. I numerosi soci collegati hanno ringraziato il Presidente per aver organizzato una serata ricca di argomenti e spunti di riflessione.

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Parliamo di Service

Bene ha detto il Presidente del Club Gennaro Ranieri, aprendo la riunione, che “questa è una serata tra amici”, una di quelle serate al caminetto che spesso rappresentano i momenti più propriamente rotariani della vita del Club. E il calore che emana un caminetto viene qui metaforicamente sostituito dal calore dei service, anch’essi espressione più palpabile dell’ideale rotariano del servire al di sopra di ogni interesse personale.

Di notevole impatto sociale e culturale i service realizzati dalle diverse Commissioni del Club e illustrati nel dettaglio dai rispettivi presidenti. Si è spaziato quindi dal percorso nicolaiano illustrato da Nicola Nuzzolese, ai progetti in campo sanitario presentati da Loredana Battista e Raffaele Numo, al coinvolgimento di alcune scuole del centro città per una idea diversa di Piazza Umberto raccontata da Titti Cavallini, per finire con gli importanti service di respiro internazionale  presentati da Maurizio Raeli.

E non finisce qui. Il Presidente Gennaro Ranieri, con una giusta punta di orgoglio mista al rammarico per non aver potuto vivere tutte queste belle cose dal vivo, ha ricordato gli altri service che hanno caratterizzato il suo anno di presidenza. Per citarne alcuni, la tombolata di beneficenza per le suore dell’Istituto “Annibale Di Francia” e il sostegno dato all’ Associazione Avvocato di Strada e ad AMO Puglia.

Una bellissima serata nel più tipico spirito rotariano, in cui la “bellezza” delle cose realizzate compensa il rammarico di doversi ancora una volta incontrare su uno schermo e non dal vivo.

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Sicurezza stradale

Grande il merito del Rotary Club Bari sud, che ha organizzato l’incontro “La sicurezza stradale tra eccesso di velocità e stato di ebrezza” trattando un tema molto caldo che tocca ambiti diversi, dalla sicurezza stradale al diritto penale, alla salute. Il dott. Luca Speranza, Dirigente Superiore della Polizia stradale Puglia, ha ricordato che in questo momento tra i compiti della Polizia stradale c’è anche la scorta ai vaccini, un incarico di grande responsabilità. Meno di 12000 unità compongono la Polizia stradale, un corpo scelto e fortemente aggiornato.

Per la questione sicurezza, quello che incide maggiormente, oltre alla velocità, vi è lo stato psicofisico del conducente (quando alterato da alcol o droghe). Per i primi tre anni di patente, il tasso alcolemico consentito è pari a zero, quindi si è nella violazione per il fatto stesso di bere. Anche la spiegazione del sistema Tutor di rilevazione di velocità è stata utile per evitare errori grossolani, come quello di pensare di poterla fare franca rallentando solo nel momento in cui si passa sotto alla colonna tutor.

Il dott. Antonello Taranto, direttore del Dipartimento Dipendenze patologiche della ASL di Bari ricorda che molti di coloro che bevono non sono in situazioni di gravità clinica, ma nondimeno possono causare delle conseguenze serie a livello stradale. Utile anche la spiegazione di tutte le tipologie di controlli medici, dai prelievi alla visita psichiatrica, per scongiurare il caso di dipendenze patologiche da alcol. Tuttavia non c’è solo l’alcol; per i giovani, c’è soprattutto la dipendenza da cannabis, insidiosa e non percepibile. La conclusione è che bene fa la polizia ad effettuare i controlli, ma meglio sarebbe convincersi che la lucidità è necessaria per mettersi alla guida, e che la formazione delle giovani generazioni è fondamentale.

Da ultimo, ma non certo per importanza, la sezione di diritto penale rappresentato dall’avv. Luciano Marchianò. I nostri codici sono molto ricchi a livello normativo. In ogni caso, la riflessione proposta è etica: non è la misura della pena, il suo inasprimento, che risolve la problematica della sicurezza stradale, ma la formazione e l’educazione. Complimenti al Presidente Gennaro Ranieri per una serata di informazione, di approfondimento, ma soprattutto di servizio etico per tutti i numerosi partecipanti.

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Il Recovery Fund

“Il Recovery Fund“

Relatrici : Avv. Loredana Capone, Presidente Consiglio Regionale Puglia

                  Prof. Fabrizia Lapecorella, Direttore generale Ministero Economia e Finanza

“ Il Recovery Plan potrà far ripartire il nostro Sud ?”. Si apre con questa domanda del nostro presidente Gennaro Ranieri l’interessante interclub che ha visto coinvolti (miracolo dei collegamenti su Zoom) 35 Club Rotary, dal Gargano al Salento e della Basilicata.

Ovviamente non sono mancate risposte esaurienti da parte delle due relatrici, che hanno ribadito la necessità che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) rappresenti la rinascita del nostro Sud, della nostra Puglia, delle categorie più fragili, che possa intervenire sui deficit strutturali e migliorare le infrastrutture sia materiali che digitali. Bisogna altresì superare la scarsa capacità di spesa nei tempi prestabiliti attraverso un profondo efficientamento della pubblica amministrazione. E infine le due relatrici hanno posto l’accento sul tema delle ataviche difficoltà del genere femminile e della valorizzazione dei nostri giovani che potrebbero trovare, appunto, una adeguata risposta nelle progettualità del PNRR.

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Dialoghi sulla leadership femminile

“ Dialoghi sulla leadership femminile “ 

Una bella occasione. Quest’anno il giorno della festa della donna cade di lunedì, giorno delle riunioni del nostro club. Per cui era quasi d’obbligo dedicare questa serata alla leadership femminile. A parlarne tre relatrici di grande spessore: Isabella Ginefra, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino, Marina Lalli, Presidente Federturismo Confindustria, Laura Torsi, Ordinario di Chimica presso l’Università di Bari.                         

Ognuna di loro ha potuto riferire sulla presenza femminile nei rispettivi ambiti lavorativi. In magistratura, fino a pochi decenni fa, la donna era considerata inadatta a indossare una toga. E ancora oggi poche sono le donne che occupano posizioni apicali. Stessa situazione nel settore del turismo, dove la forte presenza femminile non trova però uguale valorizzazione nei ruoli di comando, e nel mondo accademico e della ricerca dove, a fronte di un 55% di donne iscritte all’università se ne trova poi una sparuta minoranza nelle cosiddette “stanze del bottoni”.

C’è ancora tanto da fare e occorre l’aiuto degli uomini per un radicale cambio di mentalità. Del resto, come ha ben sottolineato Corrado Crocetta, Ordinario di Statistica presso l’Università di Foggia, il tema delle diseguaglianze di genere non riguarda solo le donne ma incide sull’intera società. Un incentivo a più cospicui investimenti negli asili nido e nei servizi per la famiglia. Una grande e imperdibile opportunità può essere rappresentata, anche in questo settore, dai fondi del Next Generation EU.                   

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