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A.R. 2014-2015

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Domenico Di Paola

“L’Abitare”

“L’Abitare”

Tocco di campana e, dopo le rituali comunicazioni del Segretario Gennaro Ranieri, il Presidente ha ritenuto di partecipare ai soci la elezione a Sindaco di Matera del socio onorario Raffaello de Ruggieri e la pubblicazione, per i prestigiosi tipi della Giuffrè, dell’opera prima di Marco Ligrani, dedicata al contenzioso con Equitalia. La parola, quindi, al relatore della serata. “L'ABITARE" è stato il tema della stimolante relazione tenuta da Francesco Mazzoccoli “Interior designer”, che ha subito incitato i Partecipanti a porre domande durante la sua esposizione, che ha interessato il significato dell’ABITARE, partendo dalla considerazione che I’uomo e' "Abitante del pianeta Terra", e per questo tutto deve essere compatibile con la natura che lo circonda. Natura nella quale vivono gli Organismi Umani, Vegetali ed Animali, e la stessa “Casa”, denominata “Organismo Edile”. Organismo che deve essere progettato ed edificato con tutte le attenzioni: sul Iuogo, sui materiali e finiture da impiegare, pensando alla CASA come "terza Pelle", mettendo in atto tutte le difese per non vivere in una “casa malata – Sick Building Sindrome", che e' il risultato di costruzioni con materiali non confacenti alla natura che impediscono la corretta traspirazione e che producono emanazioni tossiche. Attenzione è stata posta sul Radon, gas nobile radioattivo che fuoriesce dal suolo ed alle altre radiazioni della terra, alle quali sono esposti tutti gli organismi.

Su tutta la terra dovrebbe esistere un campo magnetico strutturato a forma di rete, con punti nodali biologicamente efficaci, secondo la scoperta del medico tedesco Hartmann ed anche per quanto scoperto dal dott. Curry e da Alton Benker; punti nodali responsabili di disturbi sull’essere umano ed animale, sostenendo che queste reti sono una maglia energetica che si estende su tutta la Terra, i cui effetti derivano da diversi fattori. Tra i Partecipanti gli interventi di Di Giulio, De Fazio, Belviso, Di Modugno, Pignataro, De Pergola e Di Paola; molte Signore hanno mostrato curiosità sul comportamento dei gatti, che sono in grado di percepire le geopatie ricercandole e stazionando sopra i nodi; la pelliccia dei gatti è un naturale diffusore di onde favorevoli per gli esseri umani.

Successivamente Mimmo Di Paola ci ha “portato” con le sue foto nel mondo fantastico dei “Vestiti dei Sogni a Palazzo Braschi- Roma”. 100 abiti originali e decine di bozzetti, della scuola italiana dei costumisti per il cinema; un’esposizione di abiti di scena ideati dai più grandi professionisti del settore, tutto rigorosamente made in Italy: Tosi, Pescucci, Canonero, Donati ed altri, simboli della Scuola in cui da sempre siamo maestri. Le musiche che hanno fatto fa colonna sonora alla proiezione delle foto, non potevano non essere che di NINO ROTA, definito come il PICASSO della musica barese. A Lui – Mimmo Di Paola – ha voluto dedicare tale proiezione.

 

Mimmo Di Paola

Rotary Bari Sud

Conferimento Premio La Pesa

Si è svolta nella serata di lunedì 8 giugno 2015, presso il Comando della Legione Carabinieri Puglia, la cerimonia per la consegna del premio annuale “Mario La Pesa” che il Rotary Club Bari Sud assegna ad un figlio di un’appartenente all’Arma dei Carabinieri deceduto in corso di servizio. Quest’anno il premio rotariano è stato consegnato dal generale di brigata Claudio Vincelli alla piccola Martina, di 7 anni, figlia dell’appuntato scelto Giovanni Scalera. Il giovanissimo militare, sempre distinto per impegno, umanità e professionalità, è deceduto il 7 aprile 2015 all’età di 37 anni, a seguito di un incidente stradale verificatosi il 21 febbraio ad Altamura lungo la statale 96, mentre si accingeva a raggiungere i propri familiari a Bitritto. La serata è stata anche l’occasione giusta per ricordare il ruolo importante che svolgono i carabinieri ogni giorno sul territorio per dare sicurezza ai cittadini, con grande spirito di abnegazione, dedizione e servizio, proprio come sottolineato ed evidenziato dal Presidente Francesco D’Alessandro e da Lino Pignataro, Assistente del Governatore Distretto 2120. Il presidente, in particolare, si è soffermato sull’ideale del servizio al di sopra del proprio interesse personale che accomuna Rotary ed Arma dei Carabinieri rilevando come il tema della serata sia in linea con l’esigenza di ricostruire la coscienza morale del nostro paese con lo stesso spirito con cui i Reali Carabinieri, combattendo il brigantaggio, contribuirono alla costruzione dello stato unitario. Da ultimo ha ricordato l’oscuro eroico sacrificio dei carabinieri che nei piccoli centri costituiscono insostituibile presidio della legalità, veri eroi quotidiani del servire. Dopo la cerimonia il Generale Claudio Vincelli, comandante della Legione Puglia, ha trattato, per l’appunto, l’argomento “Carabinieri e Briganti nell’Italia post risorgimentale”, anche in considerazione del bicentenario dell’Arma dei Carabinieri. E’ stata proposta la storia dell’Arma, nata nel 1814, sull’esempio della Gendarmeria francese, da un’intuizione di Vittorio Emanuele I, quale corpo speciale destinato a proteggere il territorio ed impegnato nei moti d’indipendenza, nella Guerra di Crimea, fino al mantenimento dell’ordine dell’Italia Unita.

Tra gli anni 1861-1866, segnati dal Grande Brigantaggio, morirono sul campo oltre l5mila rivoltosi e circa 600 carabinieri, impegnati in battaglia a fianco dell’Esercito Regio. Un vero e proprio esempio di guerra asimmetrica, non convenzionale, combattuta con grande ferocia e crudeltà fuori dagli schemi consueti. E’ stato ricordato il capitano Chiaffredo Bergia, pluridecorato della Legione, debellò agguerrite bande di briganti che con le loro scorrerie terrorizzavano le popolazioni dell'Abruzzo e della Puglia, morto a Bari 1892, è dedicata e intitolata la caserma che ci ha ospitati. Al termine della interessante conferenza sono seguiti l’intervento del nostro socio Valentino Valentini, cui il Generale Vincelli ha fornito gentilmente ulteriori delucidazioni e precisazioni, e le conclusioni della intensa serata rotariana da parte di Lino Pignataro. Lino ha portano all’illustre Relatore, ai Soci e a tutti gli Ospiti i saluti del Governatore Luigi Palombella, e ha ricordato il fermo legame che esiste tra l’Arma dei Carabinieri e il Rotary Club Bari Sud, dedite al servizio, entrambi pregne di valori e ideali, quali la pace e la comprensione mondiale. Il tocco di campana ha chiuso una serata di alto valore civile e morale.

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08/06/2015 Conferimento del premio "Mario La Pesa" - "Carabinieri e Briganti nell'Italia post Risorgimentale"

Gen. Claudio Vincelli

Rotary Bari Sud

“Il Silenzio non è d’oro”

Prima di iniziare la riunione il Presidente comunica ai presenti, sia pure in sintesi, gli esiti del Congresso Distrettuale tenutosi a Matera, evidenziando come in quella sede, ove mai ce ne fosse stato bisogno, è emersa la imprescindibilità di un impegno concreto del Rotary nella società, soprattutto nei confronti di chi ha bisogno di apporti che non siano solo economici, ma soprattutto progettuali. Il Presidente, quindi, elenca i nominativi dei soci del club che hanno ricevuto riconoscimenti da parte del Distretto:

Distintivo in oro e brillanti (avendo già ricevuto 9 Paul Harris Fellow): Giuseppe Massarelli e Pasquale Pignataro;

Distintivo in oro: Giorgio Papa;

Paul Harris Fellow: Gianvito Giannelli e Francesco D’Alessandro;

Attestato di Rotariano dell’anno: Antonio Schirosi;

Attestati di Merito: Domenico Di Paola, Nicola Nuzzolese, Giovanni De Pergola, Cosimo Lacirignola, Gianvito Giannelli e Francesco D’Alessandro.

Ugo Patroni Griffi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Il Rotary per lo sviluppo dell’Imprenditoria nell’Italia Meridionale”.

Inoltre, in sede congressuale, Gianvito Giannelli e Francesco D’Alessandro hanno relazionato rispettivamente sul Ryla Distrettuale e sul service “La tutela dell’ambiente vista dai ragazzi”. In particolare detto service, di cui sono stati indiscussi protagonisti i soci Antonio Schirosi, Carmen Russo, Marco Pellegrini, Michele Sarra e Francesco Fracassi, è stato presentato, su disposizione del Governatore, con la realizzazione di un totem.

Conclusa la breve introduzione, il Segretario Gennaro, dopo le usuali comunicazioni di rito, saluta gli ospiti. Numerosi i soci presenti, nonostante la particolarità dell’argomento da trattare, argomento che è, per l’appunto, il tumore dell’ovaio e il suo impatto sulla donna, tema, questo, trattato con delicatezza e grande competenza dai relatori, il nostro socio dr Franco Caradonna, il prof Gennaro Cormio della Università di Bari e la Dott.ssa Adele Leone, presidente dell’ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico).

Franco Caradonna introduce l’argomento fornendo interessanti informazioni sui dati epidemiologici e sui possibili fattori di rischio del cancro ovarico.

Fa, quindi, seguito, una avvincente e suggestiva relazione, nonostante la difficoltà dell’argomento, del prof Gennaro Cormio che illustra lo stato dell’arte sulla malattia, le possibili strategie di prevenzione, diagnosi e trattamento della stessa.

Conclude la dott.ssa Adele Leone con una accorata relazione con la quale illustra cos’è l’ACTO e gli obiettivi di questa giovane associazione.

L’ACTO infatti si propone di divulgare tutte le informazioni relative a questo male per fare sì che il maggior numero di donne si sottoponga a quegli accertamenti che consentono una diagnosi precoce e di migliorarne la prognosi. Inoltre tra gli obiettivi c’è quello di fornire assistenza di tipo tecnico, amministrativo e psicologico alle pazienti affette da questo male.

Il risultato di questo lavoro impegnativo potrebbe essere quello di ridurre i cosiddetti viaggi della speranza informando che anche da noi esistono delle realtà in grado di affrontare questo genere di problematiche.

Al termine delle relazioni una intensa discussione sugli argomenti trattati, a testimonianza dell’interesse suscitato e della partecipazione attiva dei soci del nostro club all’evento.

Tocco di campana e torta di compleanno, scortata da ottimo spumante, gentilmente offerta dai soci Francesco Paolo Angiulli e Marco Pellegrini.

AA.VV.

Rotary Bari Sud

“Non mi senti”

 

Il Presidente, dopo le usuali notizie di segreteria, passa la parola a Giuseppe De Ruvo, che ha promosso ed organizzato questa riunione, il quale introduce il relatore della serata Dott. Felice Giusti, medico cardiologo, di grandi doti professionali ed umane, che lo hanno condotto a scrivere un libro dal titolo “Non mi senti”. Il Dott. Giusti, quindi, passa ad illustrare – in sintesi - la storia, narrata nel libro, che, tra realtà e fantasia, prende le mosse da quando la malattia di Alzheimer estingue la memoria di un uomo. I suoi tre figli, che sono in bilico tra la paura e il desiderio di conservare qualche brandello di una vita, osano strappare il velo del non-ricordo. Con l’aiuto di una tecnologia avveniristica si avviano alla ricerca di ricordi perduti, su un sentiero inesplorato, irto di interrogativi che scavano nelle loro coscienze. Ma la scienza oltrepassa le aspettative travolgendo i tre fratelli tra euforia e smarrimento, costringendoli a riscrivere la realtà.

Così, accade che, come in un giallo, un passato sorprendente si legherà a un futuro possibile. Una avventura, intrecciata tra la realtà fatta di sensi di colpa e tenerezza e la fantasia frammista ai ricordi e sorprese, che induce a riflettere sul senso della vita.

La vicenda si ispira a una storia realmente vissuta da un amico personale dell’autore, oltre che alle esperienze maturate a contatto con i pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer.

Brani del libro vengono letti con commossa partecipazione dall’attrice Apollonia Netti.

Si passa quindi agli interventi programmati sul tema della medicina del futuro, da parte dei medici D. Pirolo, neurologo, R. Lagioia e T. Micelli Ferrari, oculisti, i quali, ognuno dal proprio angolo di visuale, si soffermano sulla imprescindibilità degli apporti della tecnologia in medicina, apporti che devono essere comunque finalizzati a far vivere meglio i pazienti senza di per sé prescindere dall’indispensabile ruolo dell’uomo – medico.

Significativo l’intervento dell’editore Gino Dato, cui il Presidente D’Alessandro ricorda il passato di “direttore” della rivista “Il Marsupiale” del Liceo Orazio Flacco. Alcuni dei soci presenti ritengono di formulare domande cui il relatore risponde con cortese sintesi.

Tocco di campana e tutti a casa.

Francesco D’Alessandro

 

 

Rotary Bari Sud

Cervel...lando, breve viaggio attraverso il cervello

 

Riunione di particolare interesse medico-scientifico quella organizzata dal Rotary Club Bari Sud lunedì 11 maggio 2015, con Relatore di eccellenza il Prof. Antonio de Tommasi, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia - Università degli Studi "Aldo Moro" - Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – Bari, socio fondatore e past president del Club Bari Sud. Dopo i saluti di rito a Lino Pignataro, Assistente del Governatore, al Governatore emerito Titta de Tommasi, ai Soci e a tutti gli Ospiti, dopo le informazioni di segreteria, ha avuto inizio la serata rotariana. Nell’introdurre il Relatore, il Presidente non ha potuto fare a meno di ricordare ai presenti che nel 2001, a quello stesso tavolo, erano presenti, con lui, lo stesso Antonio de Tommasi e Lino Pignataro, rispettivamente nella qualità di tesoriere, presidente e segretario del club. Perché del Suo racconto rimanga fedele traccia, il Prof. De Tommasi è stato così generoso da fornire un abstract, che viene riportato integralmente qui di seguito.

Nei vari incontri tenutisi sul tema “Nutrire il cervello: dieta e malattie neurologiche”, nel corso della V edizione della settimana mondiale del cervello (16-22 marzo 2015), la Società italiana di Neurologia (SIN) ha sottolineato l’importanza di proteggere il cervello da disturbi cognitivi e dalle demenze evidenziando la necessità della prevenzione di tali patologie ancora lontane da un preciso percorso terapeutico. Risulta infatti cruciale un corretto nutrimento del cervello, un continuo esercizio fisico ed un costante allenamento intellettuale. Studi su popolazioni con ampie casistiche hanno dimostrato che la cosiddetta dieta mediterranea o meglio un orientamento alimentare di tipo mediterraneo riduce l’incidenza delle demenze e della malattia di Alzheimer per cui via libera ad una alimentazione povera in colesterolo e ricca di fibre, vitamine ed antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura e di grassi saturi contenuti nell’olio extravergine di oliva. Alcune carenze vitaminiche di folati e vitamina B12 possono poi facilitare l’insorgere di demenze attraverso un incremento dell’omocisteina, sostanza tossica per i neuroni. Gli antiossidanti presenti in frutta e verdura (vitamina C ed E, licopeni, antocianine) contrastano l’accumulo di radicali liberi così dannosi per il cervello. Rivalutato appieno un moderato consumo di caffè e vino rosso per le sostanze antiossidanti in essi contenute aventi un ruolo protettivo nei confronti delle demenze.

Decisamente da evitare, secondo le relazioni della SIN, una dieta vegetariana (con l’esclusione dei pazienti parkinsoniani) che, se da un lato ha dimostrato di poter prevenire patologie cardiovascolari ed il diabete, dall’altro rischia, in particolare nella variante vegana, di determinare serie carenze di nutrienti essenziali come oligoelementi e vitamine. La carenza infatti di vitamina B12 determina sia un aumento dei livelli plasmatici di omocisteina, incrementando il rischio di demenze e di malattie cerebro-vascolari, sia un aumento di S-adenosil-metionina che favorisce disturbi di tipo mielopatico e neuropatico.

Secondo uno studio effettuato negli USA in cui trenta donne che intendevano seguire una dieta senza carboidrati sono state sottoposte a tests mentali 48 ore prima dell’inizio della dieta ottenendo delle risposte registrate. Tali tests sono stati ripetuti a distanza di una settimana ed alcune donne hanno dimostrato una minore elasticità mentale ed in particolare un maggior periodo di latenza tra le domande e le risposte. Nelle settimane successive si sono osservate nelle donne in studio alterazioni cognitive sempre maggiori che al termine di un mese di dieta risultavano significative. Un consiglio quindi se si segue una dieta povera in carboidrati essa non dovrebbe andare al di là di un mese circa.

Per la prevenzione poi di patologie cerebrovascolari ed in particolare per la prevenzione primaria dell’ictus, le recenti linee guida concordano per una alimentazione ad indirizzo mediterraneo a basso contenuto di sodio, alcool e grassi saturi con prevalenza di nutrienti protettivi quali Omega 3, fibre, vitamina B6-B12, calcio, potassio.

Oltre la nutrizione in senso stretto viene raccomandato di mantenere viva la “Riserva Cognitiva”che dipenda da istruzione, rapporti sociali ed attività lavorativa che mantengono attivo il cervello: particolarmente utile contro le demenze il “Lifelong learning” cioè il processo di apprendimento permanente ed adeguato ai nuovi bisogni sociali o lavorativi.

A questo punto si spengono le luci e sullo schermo appare un cervello colorato di blue tenuto teneramente da due mani ….allacciamo le cinture ed entriamo in minuscole capsule per esplorare i misteri del cervello. Il relatore, con l’aiuto di immagini in movimento ci introduce nello sviluppo del cervello umano che rappresenta il più alto livello di perfezione strutturale con lo sviluppo completo della corteccia cerebrale. Si passa quindi ad una illustrazione della fisiopatologia cerebrale con particolare evidenza della differenza di specializzazione degli emisferi cerebrali: l’emisfero destro ritenuto “creativo”, l’emisfero sinistro ritenuto “razionale”. Ambedue gli emisferi comunque concorrono a costituire un tutt’uno che è il nostro cervello attraverso il corpo calloso, insieme di fibre nervose di tipo associativo che passano a ponte tra i due emisferi. A questo punto il relatore si sofferma sulle possibili differenze tra il cervello dell’uomo e quello della donna sottolineando la maggiore creatività ed elasticità mentale del cervello della donna rispetto a quello dell’uomo più razionale: questo potrebbe risalire al tempo dei nostri progenitori quando l’uomo, cacciatore, usciva dalla caverna per procurare il cibo per la famiglia infatti egli doveva uscire in spazi aperti il più delle volte sconosciuti ed infestati da fiere per cui si doveva ingegnare su come procurarsi il cibo e quindi non c’era spazio per la paura, emotività, ansia. Al contrario la donna che provvedeva alla difesa dei piccoli ha sviluppato una maggiore emotività ed una attività visuo-spaziale più ampia permettendole di uscire dalla caverna, di studiare i pericoli presenti e, solo in caso di assenza degli stessi, consentiva la fuoriuscita dei piccoli.

Il cervello quindi rappresenta l’organo che non ubbidisce neanche al cuore, il cervello “comanda” per cui sono da sottolineare alcune protezioni di questo organo che non si riscontrano in altre parti del corpo umano: la scatola cranica, le meningi che proteggono il cervello dai traumi ed infezioni, l’autoregolazione cerebrale che deve garantire una pressione di perfusione costante nei vari territori dell’encefalo, la barriera emato-encefalica che protegge i neuroni dagli insulti alimentari esterni e la barriera emato-liquorale che rappresenta un ulteriore controllo dei metaboliti cerebrali. Infatti è da ricordare che il cervello è avido di nutrimento infatti, pur rappresentando il 2% dell’intero organismo, esso consuma il 20% dell’apporto calorico e prevalentemente si nutre di glucosio ed ossigeno.

A questo punto qualche chiarimento sulla memoria che rappresenta l’essenza di noi stessi in quanto senza memoria non ci sarebbe la nostra storia e la nostra evoluzione. Tralasciando  costituenti biochimici della memorizzazione, il relatore sottolinea la necessità di memorizzare ma nello stesso tempo di dimenticare poiché risulta impossibile per il cervello incamerare tutte le informazioni quotidiane. La maggior parte delle nostre azioni giornaliere vengono dimenticate per cui se ne salva circa una informazione su 100 e tali azioni vengono memorizzate nel caso in cui essi si accompagnino ad un forte contenuto emotivo che ne motivino l’immagazzinamento nella memoria a medio termine o a lungo termine. Nel caso in cui noi abbiamo immagazzinato le informazioni nel cassetto della memoria a medio termine, se tali informazioni non le richiamiamo successivamente con una certa costanza, tali informazioni piano piano andranno perdute per lasciare spazio alle nuove informazioni e le nuove memorizzazioni ed il ciclo ricomincerà: memorizzare-dimenticare. Vi è però una memoria che non si può dimenticare ed è la memoria motoria che noi utilizziamo per guidare l’auto, andare in bicicletta, camminare, salire le scale: è una memoria stabile che non si può dimenticare e la cui sede è il cervelletto. Viene quindi mostrato un video con 10 curiosità sulla memoria in cui viene messa in discussione l’attendibilità dei testimoni oculari in quanto possono risentire dei cosiddetti “errori della memoria”. Infatti le informazioni da noi memorizzate, con il passare del tempo possono subire delle alterazioni rispetto al vero per cui quando ricordiamo il passato non è come rivedere una vecchia foto ingiallita ma cristallizzata ma è un ridisegnare con nuovi contorni e nuovi colori: infatti nel tempo abbiamo subito informazioni dall’esterno quali giornali, TV, interviste che conducono la nostra memoria ad errori di cui noi stessi ci convinciamo essere reali.

La sede della memoria a breve-medio termine è l’ippocampo struttura che, come è stato illustrato dal relatore, viene coinvolta nel primo stadio della Malattia di Alzheimer. A questo coinvolgimento iniziale, segue la compromissione delle zone cerebrali deputate all’attenzione, alla critica, al problem-solving, la compromissione delle aree cerebrali deputate all’umore, la comparsa delle allucinazioni ed infine la compromissione della memoria a lungo termine fino alla sofferenza del tronco cerebrale e della motilità che costringono il paziente sulla sedia a rotelle. Si passa quindi alla fisiopatologia del dolore con una spiegazione rapida sulle vie del dolore, il gait control e gli effetti analgesici dell’agopuntura.

Quindi siamo giunti al cuore del controllo fisiologico e patologico del cervello: l’equazione di Monro-Kellie che rappresenta la base della comprensione delle variazioni di massa cerebrale e gli effetti conseguenti:

Volume totale encefalo= volume cellule + volume liquor + volume sangue = K

Chiaramente, ad un incremento di uno dei volumi, per mantenere costante il K si dovrà avere la riduzione della somma dei due volumi rimanenti: da qui la possibilità di un compenso da parte del volume ematico e di quello liquorale, quest’ultimo il vero compartimento di compenso cerebrale per la presenza di un serbatoio lombare di liquor.

Si passa quindi ad illustrare alcune informazioni inerenti la neurotraumatologia ed in particolare i presidi da attivare per i motociclisti (casco non danneggiato da precedenti collisioni, ridotta velocità ecc.) ed automobilisti (poggiatesta regolabile in altezza, cintura di sicurezza non danneggiata, anche sui sedili posteriori, airbags multipli e collaudati). Per meglio comprendere il trauma cranico da collisione vengono proiettate immagini esplicative e vengono illustrati i diversi tipi di fratture craniche nonchè le loro caratteristiche patologiche: viene ricordato che la scatola cranica non è inestensibile, al contrario si deforma a seconda delle forze che vengono applicate su di essa per cui in caso di trauma frontale od occipitale la deformazione avviene con riduzione del diametro antero-posteriore ed aumento del diametro latero-laterale e conseguente frattura del tetto orbitario con ecchimosi od ematoma orbitario, in caso di trauma temporale la deformazione avviene con riduzione del diametro latero-laterale ed allargamento di quello antero-posteriore.

Terminata la fisiopatologia cerebrale si passa alla diagnostica per immagini, RM cerebrale, trattografia, angiografia, mappaggio cerebrale, alle apparecchiature presenti in sala operatoria, tutte tecnologicamente avanzate quali neuronavigazione, microscopio operatore, ecografo, aspiratore ultrasonico, alle posizioni del capo dei pazienti da trattare chirurgicamente che presuppongono una ottima conoscenza di anatomia topografica, alle tecniche di microneurochirurgia, di neurochirurgia funzionale, di stereotassi, di applicazioni laser che oggi rappresentano una realtà nel trattamento di patologie tumorali benigne e maligne del cervello e nelle rnie del disco contenute. Qui il relatore sottolinea di aver fatto parte negi anni ’70 alle ricerche del C.N.R. sulle possibili applicazioni del laser in chirurgia  i cui risultati evidenziavano la possibilità di utilizzo del laser in neurochirurgia oggi divenuta una realtà. La relazione termina con la proiezione di alcuni filmati di tecnica chirurgica su tumore cerebrale trattato per via stereotassica con il laser, sulla rimozione microchirurgica di un meningioma cerebrale, sul clippaggio di un aneurisma cerebrale, sullo svuotamento di un ematoma subdurale post-traumatico.

Alla fine dell’erudita esposizione, si sono registrati molti interventi, a cui il Relatore ha fornito ampie risposte, esplicitando meglio alcuni passi della sua conversazione.

Tocco di campana e tutti a casa, un po’ meno preoccupati considerata la presenza nel nostro Policlinico di chirurghi del livello e delle doti umane di Antonio de Tommasi.

Carmen Russo

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11/05/2015 - Antonio De Tommasi

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