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Conservatorio Niccolò Piccinni

Conservatorio N. Piccinni            7 febbraio 2020

Una serata speciale, che ha visto impegnati tutti i Club Rotary Metropolitani, per la consegna di 8 borse di studio a studenti meritevoli nelle diverse discipline del conservatorio.

Splendida la cornice, l’Auditorium “Nino Rota”, finalmente restituito alla città dopo i lavori di restauro, che ha ospitato il concerto di inaugurazione dell’anno accademico 2019/2020. 

L’orchestra sinfonica del Conservatorio “N. Piccinni”, con la direzione del Maestro Michele Marvulli, ha eseguito musiche di Mozart, Beethoven e Rota. In apertura di serata, l’Ouverture da Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart, a cui ha fatto seguito la Sinfonia n.4, op 60 di L. van Beethoven. Dopo un breve intervallo, il M° Michele Marvulli ha salutato il folto pubblico presente e ha ripercorso alcuni momenti della sua conoscenza personale con Nino Rota. E’ seguita quindi l’esecuzione della  Sinfonia sopra una canzone d’amore, di Nino Rota, al termine della quale il Presidente del Conservatorio prof.ssa Ida Maria Dentamaro e il Direttore M° Corrado Roselli hanno consegnato una targa al M° Michele Marvulli, ricordando il suo lungo percorso di Docente di tante generazioni di studenti del Conservatorio. Un lungo applauso e una standing ovation hanno salutato il M° Marvulli e i bravissimi musicisti che si sono esibiti nel corcerto.  

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“Come vivere il Rotary: di quale Rotary vogliamo far parte”

20 gennaio 2020  “Come vivere il Rotary: di quale Rotary vogliamo far parte”

Alle 11 di sera, di lunedì, siamo ancora tutti seduti nella sala degli specchi al Palace Hotel. Nessuno è andato via. Nessuno si alza. E’ una di quelle serate che vorresti non finissero mai.

Il tema è molto “appealing”, visto che da molti soci viene spesso la richiesta di serate dedicate all’informazione e alla formazione rotariana, e viene trattato in maniera mirabile dai tre relatori, l’Istruttore Distrettuale  e PDG Giovanni Lanzillotti e i componenti della Commissione Distrettuale per la Formazione Angelo Di Summa e Cettina Piacente.

Tema comune delle varie relazioni l’importanza della formazione nella vita di un rotariano, come condizione necessaria per vivere la quotidianità in accordo a quelli che sono i principi ispiratori del Rotary. A questo proposito, non è mancato un richiamo alle origini del Rotary e alle idee di Paul Harris e dei suoi primi amici rotariani, vicine al pragmatismo americano ed  espressione di una concezione calvinista che considera il profitto come legittima aspirazione e la ricchezza come segno della benevolenza divina (all’inizio del novecento il motto del Rotary era “He profits most who serves best” sostituito molti anni dopo da “Service above self”).

Oggi purtroppo, come sottolineato da Angelo Di Summa, ci si perde spesso dietro ad una sorta di perbenismo di facciata, che porta ad evitare di parlare di alcuni argomenti solo per timore di urtare suscettibilità o di alimentare discussioni che possano creare divisioni e attriti.

Essere rotariano, invece, comporta anzitutto l’accettazione di chiunque sia portatore di ideologie o di religioni o di modi di essere diversi dai propri. Ecco dunque l’importanza di “formare” i rotariani, come ben sottolineato dal caloroso intervento di Cettina Piacente, così da non dimenticare mai il significato e il valore di quella spilletta che con orgoglio portiamo sul petto.

Francesco Giordano





Non è mancato, come di consueto, l’apporto dei soci presenti. Particolarmente apprezzato il richiamo del socio fondatore Pietro Izzo a non perdere di vista il concetto di altruismo.

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La generazione dei nativi europei : punti di forza e opportunità

"È la febbre della gioventù che mantiene il resto del mondo alla temperatura normale. Quando la gioventù si raffredda, il resto del mondo batte i denti". Parole quanto mai significative, quelle dello scrittore francese  George Bernanos, che rendono l'idea di quanto sia meraviglioso il mondo dei giovani, quel variopinto arcobaleno di sogni, timori e speranze. Ad esso è dedicato l'ultimo libro di Edoardo Vigna, dal titolo "Europa. La meglio gioventù", edito da Neri Pozza. Un interessante  reportage, nato dal profondo desiderio di osservare i cambiamenti in atto, di raccontare una realtà in costante mutamento, affascinante nelle sue infinite sfumature. Dieci città:  Berlino, Riga, Siviglia, Dublino, Copenhagen, Atene, Praga, Varsavia, Stoccolma, Strasburgo. Dieci parole chiave, una per ciascuna città: Street, Indipendenza, Misura, Talento, Felicità, Cambiamento, Arrangiarsi, Condivisione, Tecnologia, Apertura (citando lo stesso scrittore). 

Caporedattore del settimanale "7" de Il Corriere della Sera, dove ha firmato diversi reportage, inchieste e servizi, Vigna ha compiuto un "autentico incontro con una generazione" attraverso una serie di interviste con circa un migliaio di giovani fra i quindici e i trentacinque anni, dalla studentessa italiana che vive a Strasburgo, al violinista praghese che con la sua musica arricchisce i passanti sul Ponte Carlo e, intanto, "sogna in grande", fino al graffitaro ateniese, intento a colorare i muri della città con la sua arte. 

Questo suo ultimo splendido lavoro, non "un saggio sociologico né la valutazione ragionata di un'indagine statistica", bensì "l'incontro aperto con una generazione", come Vigna stesso lo ha definito, è stato al centro della serata del 17 gennaio presso il Palace Hotel di Bari, organizzata in Interclub con i Rotary Club Bari, Bari Mediterraneo,  Bari Castello, il Rotaract Bari Agorà, e con la partecipazione del CIF (Centro Italiano Femminile). Da sempre profondamente legato ai giovani, e attento al loro futuro, il mondo rotariano ha voluto fortemente esplorare, attraverso lo scritto di Edoardo Vigna, le diverse sfaccettature di quella che lo stesso giornalista definisce la "generazione Erasmus", in un momento di particolare delicatezza e difficoltà per il continente europeo, percorso da un sentimento di euro-scetticismo e diviso da crescenti istanze nazionalistiche.  

I giovani dell'Europa, ragazzi e ragazze, desiderano un cambio di rotta, coltivano il sogno, cercando di portarlo nella realtà di tutti i giorni, di una comunità nuova, legata alla realtà quotidiana e in grado di riflettere le speranze, i sogni, i progetti di questa generazione straripante di energie. 

Un incontro davvero speciale, quello con Vigna, una serata che ha letteralmente impreziosito tutti i presenti con un connubio di geografia e sentimenti, città e parole, volti ed emozioni, nella più tradizionale delle iniziative rotariane da sempre volte a creare riflessioni e arricchimento. 

                                                                           Francesco Giordano

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Un sorriso per Natale

Service “Un sorriso per Natale”   29 dicembre 2019

"Essere Famiglia: un sorriso per Natale". Questo il titolo della preziosa iniziativa che ha concluso più che degnamente un anno rotariano denso di memorabili eventi. Nella cornice dell'agriturismo "Fasano", nel territorio di Cassano delle Murge, il Rotary Club Bari Sud e l'associazione Il Vaso di Pandora, con la viva partecipazione e la freschezza dei giovani dell'Interact Club Gymnasium Bari Sud, hanno dato vita ad una giornata che sarebbe riduttivo definire speciale, una giornata che ha letteralmente scaldato il cuore di tutti i presenti. Protagoniste della stessa le bambine della Comunità Educativa "Padre Annibale di Francia" di Bari, che, in quella che ormai è divenuta una data ricorrente nel programma delle due associazioni organizzatrici, hanno potuto trascorrere ore preziose in compagnia di una Famiglia (volutamente con la F maiuscola) decisamente speciale, allargata, come si usa dire oggigiorno. Circondate dal calore dei soci e degli ospiti intervenuti, le piccole sono state coinvolte in diverse attività; dapprima la pet therapy, con fantastici esemplari di labrador addestrati dagli operatori della "Big Stone Labrador", allevamento qualificato di Retrievers. A seguire una divertente passeggiata a cavallo, che non ha potuto non suscitare l'entusiasmo delle bambine, di fronte ad un animale da sempre simbolo di forza e, allo stesso tempo, di dolcezza e mansuetudine. Ad arricchire ulteriormente la giornata, un delizioso pranzo a base di prodotti biologici locali, preparati dalle sapienti mani delle cuoche dell’agriturismo, e la rituale consegna dei doni natalizi, il tutto in un’atmosfera di umano calore.

La Presidente de Il Vaso di Pandora, Severina Bergamo, ha sottolineato l’importanza di tali iniziative, volte a coinvolgere le bambine nelle più svariate attività, dalla mungitura delle mucche, allo sport e al gioco, finanche al luna park. Con la sua sensibilità di donna e madre, la Bergamo ha voluto coltivare questo legame con la Comunità Educativa "Padre Annibale di Francia" fin dal gennaio del 2017, riuscendo a dare una continuità e una vicinanza preziosa alle piccole. Un impegno che ritroviamo, altresì, nelle parole del nostro Presidente, Roberto Scaravaglione, il quale ha fortemente supportato e portato avanti negli anni il service con la Comunità.

Difficile immaginare un modo diverso di trascorrere una giornata natalizia e di chiudere un anno bello e ricco, come quello appena trascorso, se non donando sorrisi, vicinanza e profondo affetto.

Francesco Giordano

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DISCORSO DI NATALE

16 DICEMBRE 2019

Autorita’ Rotariane, Autorita’ civili, Autorità militari, caro don Franco, care amiche, cari amici, gentili ospiti, 

a nome di Rossella e mio porgo a tutti voi il più caloroso benvenuto

Siamo così giunti alla festa degli auguri di Natale, che segna la metà dell’anno rotariano, vissuto sino ad ora con grande entusiasmo ed intensità; per questo, consentitemi di rivolgere un ringraziamento ai componenti del mio direttivo, che con grande impegno e spirito di servizio rotariano stanno assolvendo ai compiti che il club ha loro affidato, e senza dei quali nulla di quello che sino ad ora abbiamo fatto sarebbe stato possibile. 

Un grazie anche a Roberta Epifani, addetta alla nostra segreteria di club, sempre efficiente, discreta, che ho voluto qui questa sera per condividere insieme a noi questo bel momento di convivialità.

La festa degli “Auguri di Natale”, come sappiamo, costituisce uno dei momenti più significativi del club; infatti, anche nella tradizione del Rotary, è un momento di riflessione su “pace, amicizia, solidarietà, tolleranza” 

Purtroppo, il Natale dei nostri tempi tende sempre più ad essere un Natale consumistico; un Natale fatto di pubblicità, di grandi magazzini, del vendere e del comprare, a tutte le ore, senza sosta; insomma, un Natale più dell’apparire che dell’essere.

Questo non deve essere il nostro Natale.

I credenti sanno bene che il Natale va vissuto nel silenzio, nella riflessione e nell’ascolto, per poterne percepire il significato religioso più autentico.

Ma il Natale è anche quello dei valori. 

I valori a cui mi riferisco sono quelli della famiglia, dell’amicizia, della pace, della fratellanza e della solidarietà. 

Questo è il Natale di noi rotariani, di qualunque parte del mondo, credenti e non credenti, nel quale tutti ci riconosciamo,

Oggi, viviamo in un’epoca in cui prevale la sottolineatura dei diritti e nessuno si sofferma sui doveri verso gli altri. 

Il Rotary, invece, ci richiama e ci tiene saldi ai valori etici della vita e del comportamento.

La nostra associazione, infatti, si richiama non solo a questi principi universali, che appartengono ad ogni credo e ad ogni cultura, indipendentemente da ogni etnia e diversità, e che trascendono il tempo, ma, anche, a standard elevati di comportamento: cioè, all’etica dell’eccellenza.

Aderire al Rotary, come sappiamo, è, infatti, una scelta dettata solo dalla condivisione di questi valori morali.

Se coltiviamo, invece, la cultura dell’apparire abbiamo identità rotariane deboli, indistinte; mentre, dobbiamo perseguire la cultura dell’essere, certo più impegnativa, ma che ci da identità rotariane forti, durevoli, riconoscibili.

Questa è la nostra bussola, la via da seguire.

La responsabilità del comportamento deontologico non è, infatti, solo del Presidente di club, ma di tutti i rotariani.

Sappiamo tutti molto bene che distruggere è facilissimo; basta pochissimo per distruggere un rapporto, per rovinare un’amicizia, per dissipare un patrimonio.

Difficile, molto difficile, è invece costruire; e per costruire ci vuole molto tempo, impegno, pazienza, equilibrio.

Noi rotariani siamo costruttori di pace ed operiamo per il bene comune, mettendo a disposizione degli altri il nostro tempo, il nostro sapere, il nostro impegno.

Dobbiamo essere di esempio per gli altri, e soprattutto per i giovani dei nostri club Rotaract ed Interact, esercitando la nostra leadershep con i fatti e non con le parole.

Ricordiamoci sempre che il nostro motto non a caso è “servire al di sopra di ogni interesse personale”; motto che deve essere scritto indelebilmente nei nostri cuori e nella nostra mente

Ricordiamoci sempre che questo è lo scopo per cui si sta insieme, la prima finalità del nostro sodalizio, la stella cometa che guida il nostro percorso.

E questo, non vale solo per Natale, ma per ogni giorno dell’anno.

Questo è il mio messaggio di Natale, questo è il mio augurio.

Buon Natale. 

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