13 ottobre 2024 – Gita a Gioia del Colle
Il 13 ottobre, con la visita guidata al magnifico castello normanno di Gioia del Colle, è iniziato il cammino del RC Bari sud sui passi della conoscenza della presenza normanna nel Sud Italia. La giornata è iniziata con l’appuntamento all’ingresso del Parco Archeologico di Monte Sannace, dove i soci sono arrivati in bus o in macchina. Ci aspettavano gli amici del RC Acquaviva delle Fonti – Gioia del Colle per un saluto istituzionale con lo scambio dei gagliardetti; ci aspettava anche la prof.ssa Paola Palmentola, archeologa dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro e direttrice scientifica degli scavi. Divisi in due gruppi, ci siamo mossi per l’acropoli e per la zona pianeggiante dell’insediamento, vedendo tombe di nobili, strade, porte, mura, resti di vecchie macine per l’olio ma anche tombe di neonati… abbiamo inoltre potuto visitare lo scavo in corso, dove gli archeologi accolgono le scolaresche per una esperienza nel passato.
A fine visita ci siamo spostati per un light lunch alle cantine Polvanera di Filippo Cassano, che abbiamo potuto visitare prima di pranzo, accompagnati dal sommelier Pasquale. Ci ha spiegato che una scelta aziendale predilige la vinificazione in fusti di metallo e non in legno per non perdere le caratteristiche e i sapori del vitigno primitivo. Ci ha detto inoltre che il primitivo non è un vitigno solo della zona di Manduria, ma che a Manduria arriva appunto da Gioia, come “corredo” e “dote” di un matrimonio nobiliare. Molte sono state le domande e le curiosità dei soci, tanto che alla fine la proposta è stata quella di continuare a chiacchierare durante il pranzo. Cinque tavoli allestiti nel cortile, in un’atmosfera conviviale, allegra e distesa, con un meteo clemente e quasi estivo hanno permesso alle quasi sessanta persone presenti di godersi appieno una domenica in amicizia. Innaffiati da un ottimo vino Polvanera, di cui abbiamo degustato diverse tipologie, deliziosi antipasti, un primo e un dolce hanno fatto da preludio ad una bella foto di gruppo.
Il pomeriggio è continuato con la visita guidata del castello di Gioia del Colle, sempre divisi in due gruppi. Le sale, gli interessanti allestimenti interattivi (video, luci, suoni), la leggenda di Bianca Lancia e la visita alle prigioni, la visita al museo archeologico con i rari crateri, i corredi funerari e tante altre cose di grande interesse sono stati davvero il coronamento di una splendida giornata di Club, in gioia e amicizia.
7 ottobre 2024 – Circolo Unione
Pio XII e la Seconda Guerra Mondiale : Nuove rivelazioni dagli Archivi Vaticani
In un giorno significativo per la Memoria e per la Pace, Il Rotary Club Bari sud si è riunito per parlare di temi che sono legati alla Pace e alle distorsioni, alle censure, a quelle difficoltà che chi opera per la Pace incontra sul suo cammino.
Una sala gremita di soci e amici ha accolto l’ingresso di un nuovo socio, Antonio Filippo Digiamma, presentato dalla Presidente Cavallini. Consulente del lavoro, dottore commercialista, socio di KPMG, dottore di ricerca e docente a contratto presso le Università di Foggia e Bari Aldo Moro, Digiamma condivide da tempo i valori rotariani grazie ad amici del RC Lecce e Gallipoli. La sua presenza potrà portare sicuramente un contributo importante al nostro Club.
Un profondo silenzio ha accompagnato poi le parole del prof. Giuseppe Moro, sociologo, già direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari Aldo Moro che ha introdotto con spessore l’intervento successivo. Tutti i presenti hanno seguito con molto interesse l’intervento del prof. Matteo Luigi Napolitano, che insegna Storia delle Relazioni internazionali presso l’Università del Molise, delegato internazionale del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, relatore all’ONU sui temi della Diplomazia Vaticana, “Ambassador for Peace” su nomina della Universal Peace Federation.
Le ricerche effettuate dopo la riapertura degli Archivi vaticani nel 2022, gli hanno permesso la pubblicazione nel 2023 del corposo volume Il Secolo di Pio XII, per Luni editore. Le stesse ricerche hanno permesso a Napolitano di farci tante rivelazioni importanti. Per esempio? Quella che i nazisti hanno contraffatto l’enciclica “Summi Pontificati” del 20 ottobre 1939. In quella enciclica, papa Pio XII si era espresso a sostegno della Polonia, ma i nazisti avevano sostituito alla parola “Polonia” la parola “Germania”. Sempre i nazisti hanno violato i sigilli della posta diplomatica del papa in modo permanente durante gli anni del conflitto, come dimostrano i sigilli spezzati trovati negli archivi. Dunque, conclude Napolitano, inutile cercare di trovare tracce esplicite in una posta che il Papa sapeva non essere sicura. Inoltre, un altro elemento importante è emerso dalla presentazione. Siamo davvero sicuri che gli Archivi vaticani siano stati aperti nel 2022? No assolutamente, dice Napolitano. Gli archivi furono aperti per la prima volta durante il processo di Norimberga: i giudici chiesero al papa Pio XII di inviare tutta la documentazione in suo possesso, cosa che il Pontefice fece. Al punto che molti accusati protestarono dicendo che il Vaticano era diventato un vero e proprio “giudice aggiunto”.
Insomma, abbiamo assistito, durante la conferenza ad una vera e propria rilettura della Storia. Una visione delle cose finalmente fatta sui documenti e non su false letture. Pio XII è stato un papa che ha operato per la pace e non certo il papa di Hitler.
Durante il vivace dibattito che è seguito, in cui si sono succedute molte domande, Napolitano ha dato altre risposte ovvero: gli alleati non hanno bombardato i campi di concentramento e il papa non è potuto intervenire sulla questione perché la priorità degli alleati era “Germany first”. Il mito secondo cui il Vaticano ha fatto fuggire in gerarchi nazisti in Sudamerica è, appunto un mito. I salvacondotti erano concessi dalla Croce Rossa, e non certo dal Vaticano e le modalità di concessione dei visti sono state spiegate nel dettaglio. Insomma, una serata di spessore e di grande interesse, molto apprezzata da soci e ospiti.
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