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3 febbraio 2025 – Circolo Unione - Il romanzo della nostra storia

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3 febbraio 2025 – Circolo Unione

Il romanzo della nostra storia

L’incontro “Il romanzo della nostra storia”, condiviso in interclub con gli Inner Wheel Bari, Bari Levante e Bari Alto Terra dei Peuceti, ha avuto come occasione la presentazione del libro “Storia d’Italia in dodici romanzi. Dall’unita d’Italia al terrorismo (1860-1980)” (Rubbettino 2024) di Gaetano Quagliariello. L’apertura, affidata a Ugo Patroni Griffi, ha permesso di affrontare il rapporto tra storia e letteratura e anche il peso della storia nella nostra società di oggi.

Gaetano Quagliariello ha saputo affascinare la sala con la sua profondità e la sua passione di lettore, rivelando le potenzialità dei dodici romanzi scelti per il libro (alcuni notissimi, altri meno noti) per disegnare la storia d’Italia dall’unità al Terrorismo. Il romanzo può essere una fonte storica? Si, perché la capacità che la scrittura del romanzo possiede di tratteggiare grandi scenari sociali è ineguagliabile. Da Sciascia (Todo modo) a Carlo Levi (L’orologio), da Bacchelli (Il diavolo a Pontelungo) a Tommasi di Lampedusa (Il Gattopardo), passando per Emilio Lussu (Un anno sull’altopiano), Giovanni Arpino (Gli anni del giudizio), Piero Chiaia (La spartizione), e altri romanzi interessanti, il percorso proposto tra storia e letteratura ha ripercorso il cammino dell’Italia.

Quagliariello ha confessato che questo libro segna per lui un momento di passaggio dalla sua esperienza politica come Senatore della Repubblica, dal 2006 al 2022, al ritorno alla sua cattedra di Professore Ordinario di Storia contemporanea. Ha ricordato che la storia è stata sempre, nel passato, un bagaglio necessario per poter assumere con consapevolezza le decisioni, che la storia era necessaria nella formazione della classe politica. Oggi invece si assiste ad una svalutazione della Storia, nella formazione in generale e in quella della classe politica in particolare. I romanzi possono essere una fonte della storia perché storia e letteratura hanno in comune l’attenzione per l’uomo.

Il libro ripercorre tutti i momenti della storia d’Italia, ad eccezione dell’epoca Giolittiana. La scelta dei romanzi è stata fatta dallo storico Qualgiariello per la capacità di ogni romanzo di tratteggiare dei nodi storiografici importanti. La difficoltà più grande è stata quella della Resistenza, perché vi sono moltissimi testi a disposizione. La scelta è caduta sul Partigiano Johnny di Fenoglio; i libri sono molto più avanti del dibattito storico sulla Resistenza. Il preferito di Quagliariello, che non si è sottratto a questa confessione pubblica, è Todo modo di Sciascia: una lucida analisi della fine della Democrazia Cristiana, considerata una forma di implosione.  

La serata è stata un momento di grande cultura e di profondo interesse storico e letterario, un invito a tutti a sperimentare la capacità dei romanzi di descrivere la società e i fatti storici. Un invito a leggere libri meno noti e rileggere quelli già conosciuti con la lente dello storico …

Febbraio 2025
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