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“Imparate dal Sud : lezione di sviluppo all’Italia“ - Articolo

Serata viva e interessante, resa ancora più piacevole dall’appassionata difesa del Sud, fatta da Lino Patruno a commento del suo ultimo libro. Un libro che egli stesso definisce come “ un viaggio attraverso tutto ciò che il Sud è riuscito a fare controcorrente, un viaggio attraverso la mancanza di equità, un viaggio per dimostrare come il Sud possa essere l’unico futuro per l’Italia”. Finalmente un Sud raccontato da un meridionale, senza gli stereotipi e i pregiudizi dei settentrionali. Ed ecco che scopriamo un Sud “ad alta tecnologia”, capace di crescere nonostante le risorse che gli sono state sottratte nel tempo e in grado quindi di dare lezioni persino al Nord ricco e industrializzato. Il Sud, insomma, visto non più come un problema ma come una risorsa.

“ Le rivendicazioni del Sud non sono lamentazioni “, ha sottolineato il nostro socio Ugo Patroni Griffi nella sua eccellente introduzione all’argomento del libro. Né va dimenticato che il Sud, con il 40% della popolazione italiana, ha un pil superiore a quello di altri paesi europei ed ha espresso nel tempo una serie di eccellenze umane e imprenditoriali ( il common rail è nato in Puglia). Certo, non mancano le zone d’ombra e i primati negativi, come ad esempio il numero di donne disoccupate o di neet, quei giovani che nè studiano né cercano lavoro. Innegabile anche un gap infrastrutturale ( un decente collegamento ferroviario Bari-Napoli è ancora da realizzare), come pure un certo eccesso di familismo in alcuni ambienti lavorativi. E infine bisogna abbandonare l’idea che si possa vivere di solo turismo e agricoltura, diversificando le fonti di reddito. Il Sud, ha concluso Lino Patruno, esporta i suoi prodotti in 260 paesi nel mondo, il che vale a confutare il luogo comune che qui non ci siano capacità imprenditoriali e dirigenti all’altezza del loro compito.

Francesco Giordano

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Report Interclub - “Stress : il male di vivere male“

“ Stress : il male di vivere male “

Dopo due anni di pandemia e con le tremende immagini di guerra a cui stiamo assistendo in questi giorni, lo stress di ognuno di noi è indubbiamente ai livelli di guardia.

Capita quindi al momento giusto l’interclub organizzato dal RC Bari Ovest insieme al RC Bari Sud, come occasione di riflessione sulle cause dello stress e soprattutto con qualche consiglio per evitare che ci faccia troppo male. Dopo la presentazione del Prof. Piattelli, tocca al Dr. Mandrillo entrare nel vivo dell’argomento. Una citazione ci porta subito al tema, “ Viviamo non come vogliamo, ma come possiamo”. Viviamo tutti in maniera frenetica e mettiamo fretta in tutto quello che facciamo. Chattiamo mentre siamo a tavola a pranzare, siamo sempre iperconnessi e multitasking. Ecco dunque lo stress, che non è altro che il risultato di un disequilibrio tra le cose fatte e da fare. Da non sottovalutare, se teniamo presente che dai dati forniti dall’OMS lo stress era, nel 2020 prima della pandemia da covid, la prima causa di malattia al mondo. Lo stress si manifesta nelle patologie più disparate, dall’emicrania alla pressione alta, dall’insonnia alle dermatiti da stress. E comunque ogni forma di stress lascia una cicatrice indelebile, soprattutto sul cervello, che è l’organo più colpito. Il perdurare di uno stimolo stressante ne amplifica le conseguenze negative, perciò si rende necessario un protocollo terapeutico che porti il paziente ad imparare a stoppare lo stress e a gestirlo. Solo così lo stress cessa di essere un ostacolo e diventa una forza motrice verso la resilienza.

Francesco Giordano

Super User

Errori ed orrori della lingua italiana - Interclub

“Errori ed orrori della lingua italiana”

Una folta presenza di soci, come non si vedeva da tempo, ha premiato l’interclub organizzato dal RC Bari Castello insieme a RC Bari, RC Bari Sud, RC Bari Mediterraneo e Rotaract. Argomento sempre di attualità, quello sull’uso della nostra lingua, trattato poi con arguzia e dovizia di esempi dai due relatori, Pasquale Bellini e Michele Mirabella.

Gli Italiani, esordisce P. Bellini, usano non più di 700 parole nel loro linguaggio quotidiano. Ci sono parole (come, ad esempio, sussiego) che non pronunciamo mai, fa notare M. Mirabella, il quale poi, con la sua consueta verve, ci ricorda che noi uomini non siamo come gli animali e non abbiamo una lingua innata (un cane non deve imparare ad abbaiare), ma dobbiamo studiarla e impararla e, perché no?, arricchirla e amarla. Una penuria di lessico, sottolinea M. Mirabella, equivale ad una penuria di idee e un deperimento della lingua porta inequivocabilmente ad un deperimento della civiltà. La lingua, dunque, va difesa e accuratamente tramandata, con una attenzione particolare anche al vernacolo e a quelle espressioni dialettali che sono sempre uno specchio di culture e abitudini locali assolutamente da custodire. La ricchezza del linguaggio si ottiene amandolo, ci ha ricordato M. Mirabella, che non ha mancato di criticare l’eccessivo e spesso immotivato uso di anglicismi (basti pensare ai vari lockdown e green pass, giusto per citare alcuni termini usati e abusati in questo ultimo periodo, senza dimenticare il job’s act e la spending review…).

Non poteva mancare un accenno ai terribili eventi di guerra in Ucraina, e magistralmente M. Mirabella, interpretando i sentimenti dei soci presenti, ha espresso solidarietà al popolo ucraino ed ha ricordato che la grande casa del Rotary sarà sempre vicino a quelli che soffrono.

Francesco Giordano

Super User

La rivoluzione digital

“ La rivoluzione digital-culturale della Città Metropolitana di Bari”

In un momento in cui sembra prevalere l’interesse per le competenze e abilità digitali, parlare per una sera di libri e biblioteche ci riporta al piacere della lettura e ci fa scoprire anche come le due cose possano convivere e integrarsi.

Il merito va al Presidente del Rotary Club Bari Sud, Giancarlo Chiaia, per aver invitato, alla riunione rotariana odierna, Francesca Pietroforte a presentare il nuovo servizio di condivisione online di libri e giornali, messo a punto dalla Città Metropolitana di Bari. Un progetto, ha ricordato la relatrice, che nasce all’interno del piano strategico quinquennale, e che mira a dotare le biblioteche di accesso alla rete, favorendo così il ritorno dei lettori in un luogo dove ci si possa incontrare come comunità. E’ toccato poi a Maria Di Turi spiegare i vari step da seguire per accedere al sito e per utilizzare al meglio un servizio innovativo e gratuito messo a disposizione dei cittadini.

Ancora una volta il RC Bari Sud conferma la propria sensibilità ai temi della conoscenza e della crescita culturale della nostra gente.

Francesco Giordano

Super User

L’Imprenditoria Giovanile in Puglia

L’Imprenditoria Giovanile in Puglia

La folta presenza di giovani rotaractiani all’interclub organizzato dal RC Bari Sud (insieme ai RC Bari Castello, Bari Mediterraneo e i Rotaract cittadini) ha testimoniato, ove mai ce ne fosse bisogno, quanto interesse e attenzione i giovani dedicano ai temi del lavoro. Negli anni 80/90 del secolo scorso, ha sottolineato il Presidente Giancarlo Chiaia in apertura di seduta, erano pochi i laureati che andavano fuori Regione per lavorare. Ora, invece, sembra quasi scontato che un laureato debba emigrare se vuol trovare un lavoro soddisfacente. Di qui l’invito del Presidente ai giovani a non arrendersi, a non considerare ineluttabile il trasferirsi altrove per lavorare perché, con determinazione passione e volontà, si possono realizzare sogni e progetti anche nella propria terra.

Ne sono una viva testimonianza le storie raccolte nel libro “Si può”, scritto da Bepi Costantino (diverse copie del libro sono state generosamente donate dall’autore ai soci presenti). Intervistato e sollecitato dal giornalista Michele Marolla, Bepi Costantino ha tracciato il percorso che lo ha portato ad occuparsi di produzione sostenibile. La sostenibilità (termine quanto mai abusato negli ultimi tempi e spesso citato a sproposito) si concretizza solo con il “tavolino a tre gambe”. Intendendo, con questa felice espressione, che la sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale e che nessuna di queste tre caratteristiche può essere trascurata. Si pensi, ad esempio, all’insediamento iniziale dell’Italsider: un fallimento, perché mancava della sostenibilità ambientale.

Francesco Giordano

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