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"Gestione e utilizzo dei rifiuti. Un’idea per un service"

 Il 6 ottobre 2014 è stato presentato il Service “Tutela dell’ambiente vista dai ragazzi” che il Rotary Club Bari Sud sta sviluppando nell’ambito delle molteplici e significative iniziative che sono state assunte dal Presidente, dal Direttivo e da tutto il Club in quest’anno di servizi: affrontare ed evidenziare i problemi reali del territorio per cercare di trovare soluzioni concrete. Dopo i saluti rituali, la presentazione della serata e le comunicazioni di Club il Presidente Francesco D’Alessandro e il Segretario Gennaro Ranieri hanno lasciato la parola ad Antonio Schirosi che ha illustrato “la storia” ossia l’idea di questa iniziativa rotariana, gli obiettivi e lo scopo del progetto.

Illustrare agli alunni delle scuole medie inferiori, la questione relativa alla raccolta e al riciclaggio di rifiuti urbani, per promuovere l’educazione alle scelte, al consumo e al lavoro di squadra.

Con questa attività il Rotary Club Bari Sud dona il proprio contributo di servizio al fine di sensibilizzare le nuove generazioni e le loro famiglie alla salvaguardia dell’ambiente e all’educazione “alla scelta”.

Il service si compone di una fase didattica e di una pratica, che prevede lo svolgimento da parte dei ragazzi di elaborati o lavori creativi che rappresentino quanto conoscono sull’argomento, cosa fanno quotidianamente per la tutela all’ambiente e quali proposte e migliorie vorrebbero chiedere ai Grandi.

Il progetto si concluderà con l’assegnazione di tre borse di studio.

La scuola individuata è l’Istituto comprensivo Aristide Gabelli – Bari S.Spirito e i ragazzi che verranno interessati sono gli alunni di terza media del plesso di Catino, in modo che le borse di studio vadano a premiare l’impegno e possano fornire uno stimolo e un aiuto concreto alla prosecuzione degli studi superiori.

Marco Pellegrini, membro del gruppo di lavoro del service, ha introdotto l’ing. Rosa Clemente (del Gruppo Partipilo E.Core s.r.l. Servizi per l’Ambiente) esperta e consulente sulle metodologie di smaltimento dei rifiuti, la quale ha trattato la tematica della gestione dei rifiuti: partendo dalla terminologia; affrontando il rapporto tra tutela dell’ambiente e gestione dei rifiuti nell’ottica dei doveri dei cittadini; analizzando la normativa della Regione Puglia; presentando la situazione delle discariche, delle prospettive impiantistiche e dei principi base (aspetti ecologici ed economici) del riciclo e del recupero dei rifiuti (p.es. apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE).

Un acceso dibattito al termine della relazione ha significato l’importanza dell’argomento e un rilevante confronto di saperi e di linguaggi su una tematica di grande impatto sociale, per la quale il Nostro Club ha deciso di sviluppare un progetto di servizio.

 

Il Nostro Lino Pignataro, assistente del Governatore, al tavolo dei Relatori ha concluso la serata riflettendo sul fatto che per sviluppare questo Service il Rotary “donerà” le proprie capacità personali e professionali al servizio della comunità, in applicazione dell’ideale del servire e nella piena osservanza dei principi del Rotary.

Questa è l’Azione Professionale, la seconda Via di Azione, a cui il calendario rotariano dedica il mese di Ottobre.

Carmen Russo

 

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Ing. Rosa Clemente con Antonio Schirosi e Marco Pellegrini

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“Parliamo di vino”

 

“Parliamo di vino” è il titolo della riunione del 29 settembre 2014 organizzata dal Rotary Club Bari Sud presso le sale del Palace Hotel di Bari, riunione che ha avuto come piacevolissimi esperti relatori Filippo Cassano e il dott. Giuseppe Baldassarre. Le relazioni concrete, esaustive e ricche di spunti hanno rappresentato un’importante occasione per disquisire di vino in tutti i suoi aspetti: l’educazione al gusto, l’impatto nutrizionale, il patrimonio culturale ed economico del nostro Paese.

Filippo Cassano, enologo, vignaiolo, discendente di una lunga tradizione familiare, è titolare dell’azienda POLVANERA (dal colore scuro dei terreni) dove vengono prodotti e valorizzati vini di qualità da primitivo e da altri vitigni autoctoni “allevati” in coltivazione biologica nella zona di Gioia del Colle, località Marchesana.

Filippo Cassano ha fortemente voluto investire con impegno e dedizione nel territorio e nella tradizione, recuperando i vecchi e pregiati alberelli di primitivo e improntando la vinificazione al BIO, alla semplicità e all’applicazione delle tecniche più moderne ed evolute.

Il dott. Giuseppe Baldassarre, invece, è un medico ed è un profondo conoscitore dei vitigni pugliesi.

È sommelier, degustatore ufficiale, relatore, commissario e responsabile nazionale dell’Osservatorio su Vino, Alimentazione e Salute dell’A.I.S. (Associazione italiana sommelier), e nel corso della serata ha proposto un viaggio anche sensoriale alla scoperta dei vini di Puglia.

I due Relatori hanno parlato di primitivo, minutolo, aglianico e spumanti, descrivendone “la personalità”, le caratteristiche di eleganza, di complessità e di freschezza.

Terminato il “momento didattico”, è seguita una degustazione del vino molto gradita e coinvolgente.

Si è conclusa così una serata molto gradevole e apprezzata da tutti i Soci e gli Ospiti.

Carmen Russo

 

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Filippo Cassano, Cantine Polvanera, e Dott. Giuseppe Baldassarre, medico e sommelier

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Programma Ottobre 2014

Programma Ottobre 2014

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“Il semestre di Presidenza italiana dell’UE: la collaborazione tra Italia e Gran Bretagna in tema di disoccupazione giovanile”

 

“Il semestre di Presidenza italiana dell’UE: la collaborazione tra Italia e Gran Bretagna in tema di disoccupazione giovanile” è il titolo della relazione che l’Ambasciatore d’Italia in Gran Bretagna, S.E. Pasquale Terracciano, ha tenuto durante la riunione organizzata il 19 settembre 2014 presso l’Hotel Palace dal Rotary Club Bari Sud in Interclub con i Rotary Clubs Bari Ovest, Bari Castello e Bari Mediterraneo. Dopo i saluti di rito a tutte le Autorità presenti e le comunicazioni del segretario Gennaro Ranieri la parola è passata al Presidente Francesco D’Alessandro per la presentazione e l’introduzione dell’Illustre Relatore.

Il dott. Pasquale Terracciano, dopo una lunga e brillante carriera diplomatica, nel maggio 2013 ha assunto l’incarico di Ambasciatore d’Italia in Gran Bretagna, è sposato

con la Signora Karen (che per l’occasione lo ha accompagnato), ha tre figli ed è socio onorario del Rotary Club Napoli Flegreo.

L’Ambasciatore italiano a Londra ha parlato della grande attenzione che il Regno Unito pone nei confronti dell’Italia e con riferimento agli investitori ha specificato che quest’ultimi confidano nella serietà degli italiani, nella loro volontà di fare le riforme necessarie e nella possibilità di riuscirci.

Si palesa, dunque, una grande apertura di credito che troverà conferma nella graduale ed effettiva realizzazione delle riforme strutturali.

Per rilanciare la crescita e per adottare un modello sostenibile nel tempo è necessario che l’attuazione delle riforme strutturali riguardi in generale tutta Europa: se ogni singolo Paese applica riforme strutturali, allora l’Europa beneficerà di un effetto moltiplicatore delle singole riforme adottate a livello nazionale.

La crescita ossia il moltiplicatore può essere creato da una politica virtuosa che si caratterizza per la sussistenza di due filoni di azione principale: uno è quello del completamento del mercato unico nel settore dei servizi, dell’energia e del digitale (che sono tutti moltiplicatori di crescita), e l’altro filone è quello del commercio internazionale.

E’ in corso di negoziato tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti un ambizioso accordo commerciale di libero scambio il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che consiste nella creazione di un mercato transatlantico unico con standards comuni e con tariffe azzerate.

L’obiettivo è quello di rimuovere le barriere commerciali in una vasta gamma di settori economici per facilitare l’acquisto e la vendita di beni e servizi tra Europa e Stati Uniti.

Il negoziato è lungo e complesso ma la posizione del governo italiano è quella di consolidare quanto già ottenuto e di concordare gli elementi cardine.

Il dott. Terracciano ha poi parlato dell’importante collaborazione nata tra il Nostro Paese e la Gran Bretagna per far fronte alla problematica della disoccupazione giovanile

e, nello specifico, all’esercito di giovani italiani in cerca di lavoro nel Regno Unito e a Londra.

Il Regno Unito è ben strutturato e rappresenta una terra d’elezione che attrae perché c’è meritocrazia, senso civico e linearità.

In favore di questi numerosissimi giovani, iscritti all’Aire, sono nati dei progetti per dare aiuto nelle fasi della vita all’estero, ma anche per mantenere un contatto con l’Italia, cercando di evitare che il Nostro Paese, culla di grandi individualità, perda definitivamente queste intelligenze e capacità.

Al termine della relazione S.E. Pasquale Terracciano è stato molto disponibile nel rispondere alle numerose domande e riflessioni dei soci presenti in sala.

Ha concluso la riunione il Governatore Distrettuale Rotary 2120, dott. Luigi Palombella, il quale, ha fatto delle significative riflessioni sul futuro delle giovani generazioni in questo momento di grave crisi economica segnato da dati di disoccupazione giovanile sempre più allarmanti.

Partendo dal significato dell’espressione “sviluppo economico e comunitario”, il dott. Palombella ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per acquisire un modo nuovo di “fare economia”, perché la crescita e lo sviluppo economico portino con sé responsabilità, valori e principi comuni.

L’obiettivo è quello di creare una rete di sostegno intorno ai giovani, al fine di offrire opportunità concrete per trovare occupazione, sfidando la crisi e il mercato del lavoro.

Il Governatore ha ribadito l’esortazione di Gary Huang: “ Light up Rotary”, “Accendi la luce del Rotary”, cioè di accendere la luce di speranza nei giovani che ormai sconfortati e privi di certezze non sperano più e non vedono davanti a sé alcun futuro.

Essere un esempio per le nuove generazioni e concorrere a costruire il loro futuro deve essere l’impegno di ogni rotariano e di tutto il sodalizio.

L’invito, dunque, è quello di essere “costruttori del bene comune”, proprio come recita il motto distrettuale, e di sviluppare concretamente progetti e attività rotariane basate sulla solidarietà intergenerazionale e rivolte con grande forza alle giovani menti del nostro Paese.

I giovani, intesi come “il futuro”, dovranno essere sempre al centro dell’attenzione, in quanto solo da essi potrà ripartire la rinascita morale, culturale ed economica del nostro Paese.

Un grande e partecipato applauso, lo scambio dei doni e i saluti finali hanno scandito il termine della importante riunione con l’Ospite di Eccellenza.

Carmen Russo

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Viaggio nel sud dell'India

Sono tornato da pochi giorni da un viaggio di lavoro nell’India meridionale, precisamente a Cochin una città di circa 600.000 abitanti, nello Stato Federale del Kèrala. Cochin, con la denominazione moderna, Kochi, è formata da due isole, di forma oblunga e disposte come due grandi navi una affianco dell’altra bagnate dal mare arabico, ad ovest della terra ferma. Su questa si espande Ernakulam, una più vasta area di città ricca di lagune, canali, torrenti, fiumi, distese di palme di noci da cocco. L’isola maggiore è un’area dedita soprattutto alla pesca e al turismo.

L’isola minore, Willingdon Island, è un’isola artificiale, creata nel 1936 dal britannico Lord Willingdon, che ne fu governatore. In quest’ultima è situato un grande e moderno porto commerciale ed un’importante base della Marina Militare (the Southern Naval Command). I militari che lavorano in questa base hanno a disposizione una vasta area recintata e protetta, fornita di scuole, centri sportivi, ospedali, abitazioni, un aeroporto militare, il porto e tutto ciò che occorre per essere autosufficienti e vivere insieme alle proprie famiglie. Nessuno può accedervi o scattare foto, se non munito di speciali permessi.

Sulla terra ferma, si specchia ad essa il Cochin Shipyard LTD, uno dei più grandi cantieri navali di tutta l’India, dove ho lavorato per il periodo in cui ho soggiornato. Qui Fincantieri partecipa alla costruzione della 1a portaerei Indiana interamente costruita in loco, la Vikrant, che vedrà il completamento e la consegna alla Marina Militare Indiana nel 2018.

Sono molte le aziende europee che partecipano al progetto. Questo perché l’India sta investendo notevoli risorse economiche in tecnologia ed addestramento del personale, ma non possiede ad oggi il know-how necessario per realizzarla.

Fincantieri fornisce tutta la linea propulsiva costituita da 4 turbine a gas da 134.400 CV (100,4 MW) totali complete di riduttori, linee d’assi, cuscinetti, mozzi elica ed elica a pale orientabili che consentiranno alla portaerei di viaggiare ad una velocità di 28 nodi (52 km/h).

Traducendo per i non addetti ai lavori, se con 3 kW diamo corrente ad un’abitazione civile standard, con un’analoga potenza delle 4 turbine possiamo illuminare una città di 33.000 abitazioni, ovvero, per una media di 3 abitanti ad abitazione ed un consumo medio di 1,5 kW/ora una città di 200.000 abitanti!

Altri numeri interessanti sono ad esempio che la sola elica ha un diametro di 6 m e pesa, insieme al mozzo, 60 ton, gli assi che collegano l’elica alle turbine hanno una lunghezza di circa 100 m e l’intera nave è lunga più di 260 m. Potrà ospitare 40 aerei e un equipaggio di 1400 persone.

Attualmente, sono iniziate le operazioni di allineamento, che prevedono di raggiungere una precisione su tutto l’asse, dalle turbine all’elica, dell’ordine del

centesimo di millimetro! Sono per questo stato inviato ad effettuare il controllo e la supervisione dei lavori, ed a illustrare loro le fasi successive.

Durante la mia permanenza in India ho pensato di contattare il presidente del Rotary Club”Cochin Central”, Mr. Bijoy Mathew, chiedendogli aiuto nell’indicarmi i luoghi migliori della zona dove eventualmente poter stazionare nei miei prossimi futuri viaggi di lavoro.

La disponibilità di Bijoy, ad una semplice mia telefonata, è stata a dir poco strepitosa.

Mi è venuto a prendere nel mio hotel con la sua auto e mi ha portato nella sua casa, presentandomi la moglie e le sue due splendide figlie, di 12 e di 16 anni. Bijoy abita con la sua famiglia in un grande appartamento al 12° piano di un prestigioso grattacielo ad est di Ernakulam, da cui si può godere di un panorama mozzafiato sull’intera città e del verde della fitta vegetazione di Cochin. Il grattacielo ha al suo interno una grande piscina, un fitness club ed una sauna ad uso esclusivamente privato.

La moglie, dolcissima e splendida in abiti indiani mi ha offerto un tè e degli ottimi dolci fatti in casa, le figlie, vestite in jeans e all’ultima moda si sono presentate con un inglese perfetto e velocissimo, e spiegandomi entusiaste tutto ciò che di bello può mostrare la loro città e i suoi dintorni. Ho ringraziato e continuo a ringraziare tutt’ora Bijoy per la disponibilità dimostrata in quella domenica pomeriggio. Ma non finisce qui, perché la sera stessa Bijoy mi chiama chiedendomi se ho voglia di relazionare al suo club sull’Italia e sulla situazione politico-sociale che l’Italia e l’Europa in genere stanno attraversando attualmente. Accetto molto volentieri ed il giovedì seguente sono al club a ricevere una calorosa accoglienza da parte di tutti i membri rotariani e a tenere la mia relazione, mettendomi a loro disposizione nel rispondere alle domande che numerose si sono susseguite. Non è mancata la domanda di cosa ne pensassi della vicenda dei nostri Marò, che per l'appunto sono stati arrestati dalla Marina Indiana nel porto di Cochin.

L’auditorio è diventato per un momento molto attento e silenzioso in attesa della mia risposta: “Penso che la cosa più giusta sia che una parte terza valuti e giudichi l’operato dei nostri Militari. Noi come Italiani difendiamo i nostri Marò, riteniamo che abbiano fatto il loro dovere e che debbano quindi essere reimpatriati al più presto, voi, difendete la vita persa dei due pescatori e il dolore delle loro famiglie. Credo quindi che la migliore scelta sia quella di affidare il giudizio ad un Tribunale Internazionale, estraneo a qualsiasi interesse di parte che approfondisca e valuti imparzialmente l’intera vicenda”. Applausi e sorrisi, meno male, è andata bene! Ma sicuramente sarebbe andata bene qualsiasi altra risposta avessi dato, visto la tolleranza per il pensiero altrui che hanno sposato tutti i membri del Rotary!

Bijoy, da ottimo presidente, mi ha fatto sedere accanto a lui di fronte a tutti i membri del club e alla fine della serata mi ha donato un simpatico pensiero per me e per mia moglie.

Il club è composto unicamente da uomini (ma ho visto in internet altri club rotariani indiani di genere misto), e una volta al mese si riunisce con tutte le famiglie.

Sono estremamente affascinati dalle bellezze del nostro Paese, e molti di loro sono venuti più volte in qualità di turisti o uomini d’affari. Ho ricambiato loro la disponibilità dimostrata nei miei confronti promettendo ospitalità nella mia casa in una futuro viaggio in Italia. La serata si è conclusa con uno scambio di una miriade di bigliettini da visita, strette di mano e promesse di rivederci, presto o tardi, in un Paese o nell’Altro.

Ho avuto conferma quindi di quanto effettivamente è grande il nostro Rotary e quante porte possono aprirsi nel Mondo con una semplice telefonata, all’insegna dell’amicizia più disinteressata e della grande cordialità ed ospitalità di tutti i suoi membri.

Mi accingo ora a descrivere meglio il luogo in cui sono stato, per chi ne fosse incuriosito.

Lungi da me aver capito in soli 15 giorni la cultura, gli usi ed i costumi Indiani, credo che ci vorrebbero svariati anni per comprenderli appieno, riporto solo le impressioni personali del mio primo viaggio in questo incredibile Paese.

L’India cresce oggi ad una media del 5% annuo. La maggior parte della popolazione parte da uno stato di povertà assoluta, tuttavia grattacieli di 20 e più piani spuntano dappertutto come funghi, la metropolitana messa in costruzione da appena un anno verrà completata tra soli due anni e solo a vederla si rimane stupefatti del lavoro svolto in così poco tempo: in Italia siamo abituati a vedere realizzate opere del genere in non meno di 10-15 anni!

Vi è ancora una cospicua parte della società che vive ancora in baracche non elettrificate e senza bagni. Il Governo Indiano sta finanziando a fondo perduto un contributo a chi volesse costruire un bagno nella propria abitazione.

Si trovano in ogni angolo mestieri oramai dimentichi e scomparsi qui da noi: l’ombrellaio (il riparatore di ombrelli), il ciabattino, il falegname, le sarte, il venditore di spezie o di saponi o di essenze artigianali.

E’ uso mangiare con le mani, più precisamente unicamente con la destra, essendo la mano sinistra ritenuta impura. Questa è una vera e propria tradizione locale che gli Indiani difendono (the Indian traditional way to eat), in quanto ritengono che per

gustare appieno il cibo bisogna anche saggiarlo attraverso in tatto. In Kèrala il cibo è come ci possiamo facilmente immaginare molto speziato e per lo più simile ai nostri riso e legumi o vegetali, comunque molto buono. A seconda del cuoco può essere più o meno piccante. Il pane (chapati) è sottile e morbido, non lievitato. Si mangia molta frutta, varie specie di banana, succhi e spremute e poi carne e pesce senza restrizioni. L’Indian Coffee è molto simile al nostro latte e caffè. I tè sono dei più svariati, ce ne sono innumerevoli qualità e differentemente trattati.

Relativamente al clima, in inverno scende intorno ai 22°C, in estate sale fino ai 38°C, ma è l’umidità che la fa da padrona oscillando spesso tra il 90 e il 99%. Nel periodo dei Monsoni che va da giugno ad agosto, piove a dirotto, una pioggia fitta e battente, molto simile alla doccia aperta nei nostri bagni, che dura per giorni e giorni ininterrottamente. La scuola inizia a Giugno anziché a Settembre, dopo la stagione estiva di Aprile e Maggio, periodo in cui il clima diventa davvero difficile da tollerare. La densità della popolazione è di 6000 persone a Km2 e ciò crea incessanti ingorghi nel traffico, a qualsiasi ora del giorno. Gli autobus, i camion, le moto sono tutti rigorosamente degli anni ’50. Il mezzo più usato dal turista per muoversi in città è il tuck-tuck, delle sorti di Api Piaggio modificate da taxi. Spesso si incontrano per strada mucche, capre, processioni religiose (con incluso gli elefanti), e non mancano manifestazioni operaie.

Il Kèrala infatti è uno stato che ha subito varie dominazioni e influenze (portoghese, inglese, olandese, e l’ultima russa). La dominazione russa, in particolare ha creato un prototipo di stato comunista, dove trovano tutt’ora spazio le varie istanze dei lavoratori e rendono, d’altro canto, il territorio avverso ad un libero sviluppo industriale: le multinazionali preferiscono infatti per tali ragioni evitare il Kèrala, propendendo per altri luoghi dell’India più malleabili nei loro confronti. Il comunismo ha poi creato una elevata percentuale di popolazione alfabetizzata, con scuole, istituti tecnici ed Università di Ingegneria e Legge molto efficienti e progrediti, rendendo di fatto questo Stato uno se non il più progredito e acculturato dell’India. Ultimamente però anche il governo comunista del Kèrala è dovuto scendere a patti con l’opposizione, patteggiando con essa per poter andare comunque avanti nelle riforme.

Una curiosità: in Kèrala è vietato l’uso dell’alcool, persino bere una birra a cena nei ristoranti! Tuttavia in alcuni luoghi è possibile ancora commercializzarlo. Lo Stato del Kèrala produce una bevanda alcoolica dalla fermentazione della noce di cocco, il Toddy, ed è l’unico alcool che al momento è possibile acquistare. Per gli anni a venire il Governo sta valutando un ulteriore inasprimento delle leggi.

Ci sarebbe da scrivere molto altro ancora, sulle particolarità di questo stravagante sub-continente in cui tutti gli eccessi convivono insieme in un inspiegabile equilibrio, in un melting-pot di culture, di lingue, di religioni, di costumi, di usanze, di colori, di eccessi, di estrema ricchezza ed estrema povertà, di una natura esplosiva e indomabile e pur tuttavia in perenne lotta di sopravvivenza contro la sua creazione

forse la più perfetta, l’essere umano, responsabile di continui ed efferati atti contro di essa.

Magari in un’altra occasione…

Antonio Negro

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