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Adolescenti e famiglie oggi - InterClub

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Tavola Rotonda “ Adolescenti e Famiglie oggi: la trasformazione dei vincoli tra genitori e figli”

20 Febbraio 2020   Tavola Rotonda “ Adolescenti e Famiglie oggi: la trasformazione dei vincoli tra genitori e figli”.

Interessante interclub organizzato dal RC Bari Ovest con i RC Bari Sud e Bari Castello su un tema di estrema attualità. A discutere dei cambiamenti nei rapporti tra genitori e figli, illustri relatori quali il prof. Francesco Belllino, ordinario di Bioetica, il prof. Nicola Cipriani, ordinario di Diritto Privato, e la prof. Patrizia Resta, ordinario di Antropologia culturale. Il compito di introdurre e moderare il dibattito è stato affidato al prof. Pasquale Chianura, ordinario di Psicologia clinica dello sviluppo.

Ricchissimi i contenuti dei  vari interventi. Con genitori che tendono a rimanere eterni adolescenti, con una famiglia che sembra asservita ai bisogni dei figli, come si può assicurare una efficace opera di educazione? Un neologismo, genitori “adultescenti” la dice lunga sulla difficoltà a riconoscere i ruoli diversi di genitore e figlio.

Esigenza primaria armonizzare gli stili genitoriali ed evitare quegli atteggiamenti estremi di trascuratezza o di ipercoinvolgimento che possono sfociare in disturbi della personalità.

Il rapporto genitori-figli subisce un profondo cambiamento a partire dai primi anni 70, si incrinano le certezze e tutto inizia a cambiare sempre più velocemente, per cui il bagaglio del passato non rappresenta più un valido strumento di educazione. Possono però, i genitori, trasmettere degli atteggiamenti, insegnare delle virtù. E in questo ci viene in aiuto l’etica rotariana, giustamente richiamata dall’intervento del nostro socio Giovanni De Pergola, che ha posto l’accento proprio sull’esempio morale che possiamo dare ai nostri figli. 

                                                                   Francesco Giordano

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Mediterraneo: orizzonti di pace e identità diverse

10 Febbraio 2020        “Mediterraneo: orizzonti di pace e identità diverse”

È ben presente alla nostra mente, e ai nostri cuori, l'immagine che quotidianamente i media ci restituiscono: quella di barconi, più o meno "di fortuna", carichi di esseri umani, diretti verso le nostre coste. Vite sconosciute, portatrici di racconti a volte tragici, sempre difficili. Non ha importanza come ciascuno di noi la pensi al riguardo, e ancora meno contano le correnti politiche in materia; quel che non si può negare è che il fenomeno migratorio rappresenta un'emergenza da affrontare con serietà e umanità, un'emergenza che non può essere trascurata e, tanto meno, utilizzata a fini propagandistici.

Ancora una volta il Rotary Club Bari Sud si è dimostrato attento alle tematiche di più stretta attualità, dedicando a tale questione la serata del 10 febbraio, presso il Palace Hotel, dal titolo "Mediterraneo: orizzonti di pace e identità diverse".

A catturare l'attenzione dei presenti, come da tradizione, sono intervenuti illustri relatori. Il primo ad aprire il dibattito è stato il Dott. Filippo Maria Boscia, Presidente AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani); attraverso alcune immagini molto toccanti, egli ha ricostruito la storia del Mediterraneo, da millenni la distesa d'acqua più percorsa da diversi popoli e per le motivazioni più svariate (economiche, culturali, etc.). "In medio terrae", un mare fra le terre, o "Mare nostrum", il nostro mare, il Mediterraneo è stato a lungo considerato quasi un lago chiuso a Ovest dalle Colonne d'Ercole, simbolici baluardi a difesa del mondo sconosciuto.

Oggi esso, citando le parole dello stesso dott. Boscia, è "considerato il più grande cimitero liquido, che ospita migliaia di vittime delle migrazioni", pur restando una "regione aperta sulle rotte che suggellano il pacifico incontro tra popoli diversi". Ed è a questi fondamentali valori che egli si ispira nella sua ricca e appassionante relazione, ribadendo l'importanza di parlare del Mediterraneo in un'ottica di cultura di pace e cooperazione, tesa a sfatare il pericoloso mito della "invasione delle nostre coste".

Si deve, dunque, parlare di una fusione di "più mari", di una molteplicità di diversi "Mediterranei", dal punto di vista geografico e politico, così come culturale e religioso, al fine di tutelare il valore alto della Umanità. Valore al quale ha dedicato il suo appassionato intervento la prof.ssa Santa Fizzarotti Selvaggi; la pienezza dell'Umanità che "non si basa sulla forza, bensì sull'integrazione e sul rispetto delle differenze".

È in questa direzione che il Mediterraneo gioca un ruolo strategico di incontro fra i popoli, di dialogo costante e continuo, in un abbraccio simbolico che non può venire mai meno.

                                                                                         Francesco Giordano

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