“Il PNRR: una grande occasione per la città “. Conversazione con il Sindaco Antonio De Caro sui programmi di sviluppo della nostra città.
Il salone del circolo Barion gremito fino ai limiti del possibile come nelle grandi occasioni. Merito dell’iniziativa del RC Bari Sud, che, in interclub con gli altri RC metropolitani, ha organizzato questa interessante conversazione con il Sindaco Antonio De Caro. Al quale sono andate subito, già in apertura di serata, le lodi del Presidente Giancarlo Chiaia per essere riuscito ad avere un posto nella cabina di regia del PNRR. Il che consentirà di monitorare costantemente l’iter dei vari progetti ed evitare che ci sia il solito scippo di risorse ai danni del Sud.
E’ stato lungo e circonstanziato l’elenco dei vari progetti fatto da Antonio De Caro. Alcuni già in avanzata fase di progettazione e/o di realizzazione, altri ancora di là da venire. Dal waterfront di S. Girolamo al lungomare sud fino a Torre a Mare, e poi il Molo S. Antonio e il Molo S. Nicola. Progetti strategici, come l’acquisto di bus elettrici e il completamento del bici plan metropolitano, nella direzione di una mobilità attiva e sostenibile. E tanti altri ancora che sarebbe lungo citarli tutti.
Certo, il Sindaco non ha mancato di evidenziare il rischio che non si riesca a spendere tutti i fondi stanziati, a causa delle note lungaggini burocratiche, ed ha auspicato un intervento governativo verso ulteriori semplificazioni delle procedure. Ha anche riportato come esempio positivo la stesura del Piano strategico della Città Metropolitana, i cui fondi sono stati divisi di comune accordo tra i vari Comuni.
Qualcuno, tra i presenti, avrebbe voluto chiedere al Sindaco delle tante cose che ancora tengono bassa la qualità della vita nella nostra città, ma l’ora tarda ha convinto a rinviare ad un’altra occasione.
Serata viva e interessante, resa ancora più piacevole dall’appassionata difesa del Sud, fatta da Lino Patruno a commento del suo ultimo libro. Un libro che egli stesso definisce come “ un viaggio attraverso tutto ciò che il Sud è riuscito a fare controcorrente, un viaggio attraverso la mancanza di equità, un viaggio per dimostrare come il Sud possa essere l’unico futuro per l’Italia”. Finalmente un Sud raccontato da un meridionale, senza gli stereotipi e i pregiudizi dei settentrionali. Ed ecco che scopriamo un Sud “ad alta tecnologia”, capace di crescere nonostante le risorse che gli sono state sottratte nel tempo e in grado quindi di dare lezioni persino al Nord ricco e industrializzato. Il Sud, insomma, visto non più come un problema ma come una risorsa.
“ Le rivendicazioni del Sud non sono lamentazioni “, ha sottolineato il nostro socio Ugo Patroni Griffi nella sua eccellente introduzione all’argomento del libro. Né va dimenticato che il Sud, con il 40% della popolazione italiana, ha un pil superiore a quello di altri paesi europei ed ha espresso nel tempo una serie di eccellenze umane e imprenditoriali ( il common rail è nato in Puglia). Certo, non mancano le zone d’ombra e i primati negativi, come ad esempio il numero di donne disoccupate o di neet, quei giovani che nè studiano né cercano lavoro. Innegabile anche un gap infrastrutturale ( un decente collegamento ferroviario Bari-Napoli è ancora da realizzare), come pure un certo eccesso di familismo in alcuni ambienti lavorativi. E infine bisogna abbandonare l’idea che si possa vivere di solo turismo e agricoltura, diversificando le fonti di reddito. Il Sud, ha concluso Lino Patruno, esporta i suoi prodotti in 260 paesi nel mondo, il che vale a confutare il luogo comune che qui non ci siano capacità imprenditoriali e dirigenti all’altezza del loro compito.
Francesco Giordano
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