Lunedì 25 novembre “ Matera capitale europea della cultura 2019. Tempo di Bilanci!
Un prezioso esempio di politica al servizio del bene comune, quello di Salvatore Adduce. Una lunga carriera, dapprima come Consigliere comunale e regionale, poi Deputato e Senatore della Repubblica fino al 2008, fino alla elezione a Sindaco di Matera. Alla guida della "Città dei Sassi" dal 2010 al 2015, Adduce ha potuto esprimere tutto il suo potenziale di passione e dedizione alla sua terra, il suo continuo desiderio di innalzarne il valore e la visibilità oltre i confini regionali.
Il Rotary Club Bari Sud, nella serata del 25 novembre in Interclub col Rotaract Bari Agorà, ha avuto l'onore di ospitarlo in una conversazione con l'illustre giornalista e scrittore Riccardo Riccardi, dal titolo "Matera Capitale europea della Cultura 2019 - Tempo di bilanci".
Nella sua veste di Presidente della Fondazione Matera 2019, Adduce ha tracciato il quadro di quella che si è rivelata, e ancora è, una esperienza straordinaria.
Un cammino iniziato tanti anni addietro, quando la città versava in uno stato di degrado, povertà e condizioni igienico-sanitarie dei Sassi tali da farla balzare agli onori della cronaca come una "vergogna nazionale", per citare le parole dell'allora Presidente del Consiglio De Gasperi. Un cammino lungo, tortuoso e non facile che, dopo un accurato restauro urbanistico e ambientale, ha consegnato ai Materani una città viva, di rara bellezza e suggestione storico-culturale, culminato nel 1993 con il riconoscimento dei Sassi come Patrimonio Mondiale dell'umanità da parte dell'UNESCO.
La candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura appariva, ai suoi esordi, una impresa impossibile, azzardata, anche agli occhi degli stessi cittadini. Merito di Adduce quello di averci creduto da subito e di aver raggiunto, passo dopo passo, l'ambito traguardo. A rendere ancora più arduo il percorso compiuto sono intervenuti, stando alle parole del relatore, la mancanza di adeguati fondi e finanziamenti dedicati, nonchè una storica carenza di infrastrutture. Oggi, a pochi giorni dalla conclusione di quello che è stato certamente un anno straordinario per Matera, è tempo di guardare al futuro consapevoli dell'importanza di valorizzare l'esperienza fatta; un'occasione preziosa di rilancio del territorio, di crescita economica e socio-culturale, che sia capace di passare i confini regionali e rappresentare un esempio virtuoso per tutto il Mezzogiorno d'Italia.
A concludere l'interessante conversazione l’intervento del nostro Presidente Roberto Scaravaglione il quale ha ricordato come il Rotary Club Bari Sud sia da lungo tempo impegnato a dare voce alle problematiche del territorio di Matera, in continuità con quanto portato avanti dal Past President Francesco D’Alessandro nell’anno del suo mandato.
Francesco Giordano
Lunedì 18 Novembre “Rilanciare l’Italia facendo cose semplici. Cosa fare e perché farlo”
In apparenza una semplice conversazione fra due eccellenti testimoni della realtà economica, dalla scala locale a quella internazionale. In realtà un incontro che ha suscitato profonde riflessioni e ha catturato l'interesse di tutti i soci e ospiti presenti. In occasione della presentazione del nuovo libro del Prof. Angelo Deiana, "Rilanciare l’Italia facendo cose semplici. Cosa fare e perché farlo”, il Rotary Club Bari Sud, in Interclub con il Rotary Club Bari Mediterraneo, il Rotary Club Bari Castello, il Rotaract Club Bari Agorà , unitamente all'Associazione il Vaso di Pandora e con il patrocinio di Confassociazioni, ha dato vita ad una splendida serata dal titolo omonimo. Una serata foriera di un reale arricchimento culturale e non solo, nel corso della quale lo stesso Prof. Deiana, in qualità di Presidente Nazionale di Confassociazioni e Presidente dell’ANPIB (Associazione Nazionale Private&Investment Bankers), ha posto al centro del dibattito l'immagine di un Paese in stallo, quasi stanco, per citare le sue parole. Ponendosi come obiettivo, attraverso il suo libro, quello di fornire un "ricettario" delle cose da fare, con linguaggio divulgativo e, allo stesso tempo, di eccellente chiarezza e qualità, il relatore ha tratteggiato una Italia priva di entrambi gli ingredienti del successo: da un lato l'hardware, ovvero una strutturale carenza di infrastrutture tali da accompagnare la crescita economica; dall'altro lato il software, quella voglia di fare, quella fiducia nel futuro che gli italiani sembrano aver smarrito.
In un meraviglioso e ricco scambio, il Prof. Deiana e il suo interlocutore, il Prof. Vito Peragine, Direttore del Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università degli Studi di Bari, hanno coinvolto i presenti sottolineando quanto sia fondamentale ripartire dalla base, da tutti noi, dal fare rete diventando "azionisti" del nostro Paese attraverso un vero e proprio investimento nel futuro, nel domani. I relatori hanno giustamente esaltato la ricchezza dell'Italia, il suo essere un ponte unico e perfetto fra Nord e Sud, Oriente e Occidente, e la sua preziosa centralità nel bacino del Mediterraneo. Una ricchezza che non può essere assolutamente sciupata da problematiche quali il peso fiscale e l'enorme debito pubblico. Occorre, stando alle parole dei relatori, rinnovare il clima di fiducia, ripartire a piccoli passi, un gradino alla volta verso la meritata vetta, quella del benessere economico e socio-culturale condiviso.
Impossibile, in una serata così bella e densa di contenuti, non ringraziare Severina Bergamo, Presidente dell'Associazione il Vaso di Pandora, per la sua dedizione al sociale, per la sua attenzione e cura verso i soggetti in difficoltà, tutte caratteristiche che le hanno consentito di affermarsi come punto di riferimento a livello locale e non solo nel settore no profit.
Questo sito utilizza oggetti software denominati "cookie" per facilitare l'accesso ai visitatori e migliorare l'esperienza di navigazione. L'uso dei cookie è limitato allo stretto necessario e non vengono memorizzati dati personali. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy. | |
I accept cookies from this site. Accetto |